Era da un po’ che non lo vedevamo in giro.
Ma complice la nuova ondata di femminismo, il Tailleur è tornato alla ribalta sulle passerelle per l’AI 2017/18. Capo che più di ogni altro ha incarnato i valori dell’empowerment femminile, il completo giacca + gonna (o pantalone) fin dai suoi esordi veste donne anticonvenzionali e rivoluzionarie, fino a diventare una vera e propria divisa delle donne di potere.
- Il completo giacca+gonna prende il nome dal sarto maschile (in francese maître-tailleur) al quale, verso fine Ottocento, le signore più audaci si rivolgevano per realizzare questo bizzarro capo.
Tra le prime a indossarlo, Alexandra di Danimarca (all’epoca moglie dell’erede al trono inglese Edoardo VII) che “lanciò” il tailleur nell’alta società londinese. - Sdoganato dalla principessa, all’inizio ‘900, il tailleur diventa la mise da preferita delle suffragette e dalle donne impegnate nella lotta per i diritti civili, ed è facile capire il perché. La linea severa e la praticità, antitetici rispetto alle mise leziose imposte dalla moda dell’epoca, rendono il tailleur la divisa ideale per donne “di sostanza”, poco inclini alle frivolezze.
- I primi tailleur sono comunque capi estremamente strutturati.
A rendere finalmente il tailleur un capo comodo arriva Coco Chanel, che nel 1917 produce dei completi giacca e gonna in jersey. Una scelta scandalosa, visto che si tratta di un tessuto fino ad allora riservato alla biancheria intima e ai costumi da bagno… Ma di immediato successo: la comodità del nuovo materiale fa sì che il tailleur diventi un capo davvero funzionale. - Negli anni ’30 il tailleur conosce un momento di gloria grazie a star come Marlene Dietrich e Greta Garbo, che alternano disinvoltamente mise da femme fatale a completi decisamente maschili.
Un fenomeno che vedrà il suo apice negli anni ’40 quando, durante la guerra, il completo per definizione sarà la divisa militare, e i pantaloni diventeranno una scelta comune anche per le donne. - Dopo il conflitto, nel 1947, tocca a un tailleur a segnare il passaggio al New Look, la nuova silhouette con vita stretta e gonne ampie che terrà banco per tutti gli anni ’50.
Si tratta del mitico “Bar” di Christian Dior, presentato nella collezione “Corolle“: è un modello decisamente rétro, che si ispira alla Belle Epoque e richiede l’uso di uno stringivita.