5 regole di Bon Ton per fare regali di Natale graditi

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Natale e regali. Alzi la mano chi non vorrebbe ricevere le letterine con richieste esplicite come se fossimo Babbo Natale. Purtroppo, superata una certa età questo stratagemma (comodissimo!) non si può più adottare e azzeccare il regalo giusto diventa ogni anno un giro di roulette più audace. Alcuni, purtroppo troppo pochi, tengono le antenne sintonizzate sui desideri dei propri cari tutto l’anno e stilano liste segrete di possibili regali da fare. Se aggiungiamo questo stratagemma alla lungimiranza – ovvero acquistare i regali senza aspettare il 23 dicembre – abbiamo trovato la ricetta “anti stress” da regali natalizi. Ma come fare se il dono è per una persona che conosciamo poco, o per un collega? Ecco servito il rimedio: 5 regole di Bon Ton per fare regali di Natale graditi. E non sbagliare.

Elisa Motterle - 5 regole di Bon Ton per fare regali di Natale graditi (4)

1. Biglietto e packaging impeccabili

Prima di parlare del contenuto parliamo del contorno. Che certe volte vale anche più del contenuto. Chiunque sia il destinatario, qualunque sia il dono che stiamo facendo è essenziale che sia accompagnato da un biglietto, personale, scritto a mano. Questa regola vale per tutto. Sì, anche se mandiamo un mazzo di fiori. Perché? Perché il detto “conta il pensiero” non è una banalità: i regali dovrebbero essere tutti simbolo di affetto, attenzione e stima verso il destinatario. Spendere cinque minuti del nostro tempo per scrivere due righe personali di accompagnamento è il segno migliore di questi sentimenti.

Idem per quanto riguarda il packaging. Che si tratti di una Montblanc o di un decoro dell’albero handmade non importa: l’incarto del regalo deve essere sempre curato nel dettaglio e impeccabile. Sì, anche se sappiamo già che il nostro impegno verrà disfatto in pochi minuti. Sì, anche se si tratta di una mancia in denaro a un nostro collaboratore. Troviamo un modo gradevole e valorizzante di presentare ciò che doniamo. Sempre.

Elisa Motterle - 5 regole di Bon Ton per fare regali di Natale graditi (4)

2. Pronunciare frasi che svalorizzano il dono

Dopo la confezione parliamo del come si porge un regalo. Potrebbero sembrare banalità ma ci sono frasi che sono in grado di ammazzare anche i doni più sentiti. Ad esempio, una frase da non dire mai quando si porge un pacchetto potrebbe essere “è solo un pensierino” oppure “non è nulla di speciale”. Perché dobbiamo tirarci la zappa sui piedi? Perché? Non fatelo. Idem nel momento successivo in cui il ricevente scarta il pacchetto. Evitiamo di mettere in imbarazzo il destinatario con richieste di feedback che tradiscono la nostra evidente ansia da prestazione. Ultimo particolare – che dovrebbe essere scontato ma meglio sottolineare l’ovvio – evitiamo di lasciare prezzi in vista.

3. Fare regali fuori luogo a colleghi e sottoposti

Regali in ambito business how to. Partiamo dal presupposto che in ambito professionale eventuali regali si scambiano solo tra pari livello. Non si fanno mai regali al proprio capo o manager. Meglio un biglietto scritto a mano di auguri. Se siamo un manager o HR e vogliamo fare un regalo ai nostri impiegati meglio trasformare i singoli doni in un momento di team building. Infine, regali tra colleghi: evitiamo regali troppo personali (ed. profumi, vestiario o prodotti di skin care), o troppo costosi. Se abbiamo un rapporto di particolare amicizia con qualcuno, meglio consegnare il dono fuori dall’ufficio in modo da non creare imbarazzi.

4. Fare regali dal valore sbilanciato

Figuriamoci lo scenario: pranzo di Natale, tutta la famiglia presente al completo, si scartano i regali e noi riceviamo un libro dalla suocera mentre nostra cognata un bracciale di Swarovski. Come ci sentiremmo? Di sicuro i nostri sentimenti nei confronti della suocera non saranno di pace, amore e serenità. Questo è un piccolo esempio per dire che quando facciamo dei regali dove i destinatari appartengono allo stesso contesto (es. tutti i nipoti, gli zii, le nonne…) è fondamentale scegliere doni dal valore intrinseco o estrinseco di pari valore. Ciò significa che se nostro zio è un accanito collezionista di vinili vintage e noi abbiamo scovato un pezzo raro in un mercatino possiamo regalarlo, anche se il valore in denaro è inferiore all’oggetto acquistato per l’altro zio. Perché? Perché sappiamo che al di là del valore economico per lo zio collezionista il disco è di grande pregio. Al contrario, non possiamo regalare a un nipote una macchinina e all’altro una Nintendo. No, neanche se sulla letterina a Babbo Natale c’era scritto così.

Elisa Motterle - 5 regole di Bon Ton per fare regali di Natale graditi (4)

5. Fare regali sbagliati per motivi scaramantici o intrinseci

Ed ecco il ripassone sui regali da NON fare mai. Vi ho tenuti sulle spine, vero? Eccolo qua. Per motivi scaramantici, in Italia, non si regalano mai: perle, oggetti che pungono, oggetti che tagliano, fazzoletti e foulard, ombrelli, orologi, portafogli, pigiami e biancheria da letto. Già vi sento: “ma mia moglie è mesi che brama l’ultimo foulard icona di Hermes”. Io vi sto dicendo cosa non si regala tradizionalmente per motivi di scaramanzia. Per il resto fate voi.

Poi ci sono i regali intrinsecamente sbagliati e sono: creme anti age o anticellulite, trattamenti estetici, profumi, elettrodomestici o oggetti pratici, libri di self help o crescita personale, corsi o esperienze che richiedono molta logistica, oggetti troppo personali come biancheria intima (a meno che non si tratti di un partner, in quel caso vanno consegnati in separata sede). Perché non regalare questi articoli? Perché, anche se donati con candide intenzioni, rischiano di mandare un messaggio opposto o negativo sul destinatario. E anche qui vi sento: “ma mio padre è un appassionato di fai da te e da tempo che desidera possedere una smerigliatrice”. Idem, come sopra.

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