Mi ricordo ancora quando si scriveva sulla carta.
La scrittura era un’attività pura, non contaminata dalla quotidianità più becera come accade oggi.
Nessuno si sarebbe mai sognato di scrivere “Tornando a casa passa dal vet a ritirare le analisi del cane” o quei codici cifrati tipo “Amò cvd tvtttb”.
I rapporti epistolari erano riservati a una manciata di amici di penna, ai quali era un piacere scrivere lunghe, sporadiche ma dettagliatissime lettere su carta decorata e profumata. ( Avevo 13 anni. Oggi non oserei nemmeno sotto tortura.)
Adesso invece mandi una mail anche al tuo vicino di scrivania per chiedergli di prendere un caffè.
La cosa drammatica della quotidiana comunicazione scritta, così di moda oggi, è la sua necessaria concisione. Tralascio di proposito le considerazioni sull’equazione brevità = no formalità = maleducazione, a cui non basterebbero 52 post.
Il problema è ben più prosaico: la sintesi richiesta da questo genere di scrittura depenna un’infinità di sfumature che difficili da descrivere, ma che si potrebbero rendere con una semplice occhiata.
Per rimediare a quest’evidente mancanza, ecco comparire gli smilies: le faccine disegnate con la punteggiatura.
In effetti, funzionano!;)
L’angolo della Psicologa
l mio problema è che non faccio più discorsi articolati.
Parlo per slogan ( maledetti copy!) più faccine.
Anche nella vita vera. :’(
Devo rileggere Choderlos deLaclos.
Questo articolo ha 16 commenti
>Le faccine sono sempre state la mia passione, da prima che avessi un qualsiasi tipo di tastiera sotto alle dita. Quando non so cosa fare, quando rifletto sulle mie emozioni e in svariati altri momenti, prendo un foglio e comincio a disegnarle tutte e nove (combinando le inclinazioni di occhi e bocca)… ancora le attuali tastiere non sono così evolute 😉
Per quanto riguarda le lettere vere e proprie credo sia ancora presto per suonar loro un requiem, anzi, per i pochi che ogni tanto si avvalgono ancora del supporto cartaceo (per lettere d'amore ovviamente) credo che l'avvento delle mail sia un qualcosa che da ancora più valenza alle loro parole scritte, perché nessuno se le aspetta X
>cvd si usava anche prima, nei libri di matematica :DD
>Quando leggo libri interessanti, come Sabato di McEwan, mi scopro a inviare sms forbiti
>Forse è un pò presto per piangere la dipartita della corrispondenza su carta. E' vero che dell'emoticon si fa uso e abuso, così come dello slang da sms, ma sono convinto che i 13enni di cui sopra (i più svegli, almeno), cresceranno, leggeranno e si riavvicineranno alla parola scritta. Quella vera. Inoltre, se per tuffarmi in un Relazione Pericolosa non esiterei un attimo a prendere carta, inchiostro di china e financo ceralacca, per chiedere un caffè alla vicina di scrivania l'sms lo posso anche ammettere.
Eppure…
"Madame,
sovente mi accade, in questi giorni,
di sollevar lo sguardo dalla grigia, necessaria quotidianità del mio computer e di indugiar ora sulla Vostra espressione assorta, ora sulla promessa di nera, tropicale fragranza proveniente dalla macchinetta in fondo al corridoio.
Sarebbe eccessivo ardire sperare nella Vostra compagnia codesto meriggio, diciamo alla 15esima ora?
Non oso sperare in un sorriso di assenso o in una missiva di risposta, poggiate il Vostro cellulare sul faldone della pratica Rossi, ed io capirò.
Vostro,
R."
Basta, domani ci provo!
>Choderlos deLaclos e poi Cruel Intentions…un buon mix direi
>Un interessante argomento la tua interpretazione della vita.
Dello scrivere posso solo aggiungere che Vi era il pensiero prima del movimento del pennino, sai sbagliare voleva poter dire ripartire da zero.
Oggi non è tanto il problema del mezzo, quanto il fatto che nessun pensa o rilegge quello che scrive, per cui a volte dice un sacco di cazzate, ed io a volte esemplifico mio malgrado. M.
>Semplicemente perfetto 🙂
>^_^
🙂
;->
😀
>No, io credo si debba ritrovare il "gesto atletico" nella scrittura, dalle mail per il caffè alle lettere d'amore, dallo spam alle lettere d'amicizia.
Non esiste semplificarlo maggiormente piuttosto che impegnarsi di più
nel linguaggio appropriato.
Le faccine son simpatiche ma sopra i 25 anni mi fanno un pò pena quando sono troppe..
>concordo: sono da evitare gli eccessi di faccine e di tutta la punteggiatura in generale.
Confesso che uno scritto infarcito di puntini di sospensione mi insospettisce subito.
Fa tanto… Intellettuale vorrei ma non posso….Tutto immerso in pensieri…assolutamente….banali!
>un sorriso con faccine colorate x Te
>Già, che poi anch'io con la punteggiatura, fra l'altro…
>bhè, Caribbean chi ti dice che al di sopra dei 25 non si voglia usare delle faccine solo per scherzare un po' ? ….
>Colle faccine, facciamo un salto di qualità. E diamine!
>Nella vita vera ti esprimi con le faccine? Le interpreti proprio?
>Cambia il senso.
Senza esagerare ma è un pò come volersi divertire di brutto andando sui go-kart del luna park a sessant'anni.
Tecnicamente si può fare,
però io già a 28 non mi son sentito granché anzi mi son caduti due denti..
ehm eeh
fa un pò come vuoi.