Fin da piccola, come ho già raccontato altrove, ho sempre sognato di frequentare un collegio. Ma, anche se non lo sapevo ancora, quello che davvero desideravo non era solo un collegio: era una vera e propria finishing school.
Che cos’è una Finishing School
Ma che cos’è una finishing School? In sostanza, è un posto dove imparare a diventare la versione di sé stessi migliore possibile, apprendendo le buone maniere a tavola, l’arte della conversazione e tutto ciò che viene definito “social graces”.
Suona anacronistico? E in effetti lo è.
Tant’è che in Italiano non esiste nemmeno una vera e propria traduzione del termine Finishing School, anche se nei vecchi film anni ’50 a ho sentito far riferimento a queste istituzioni come scuole di perfezionamento o di scuole di rifinitura.
La Storia delle Finishing School
Oggi, l’idea di una struttura dove le ragazze vengono preparate “a diventare delle buone padrone di casa” può sembrare obsoleta, ma ricordiamoci che, fino a non troppo tempo fa, solo agli uomini era concesso proseguire gli studi…
E le finishing school per molti secoli sono stati l’unica alternativa al nulla cosmico per l’istruzione superiore femminile.
La prima istituzione di questo tipo è stata la Maison de Saint Louis, nel 1684 da Madame de Maintenon (moglie morganatica del Re Sole) per dare un’istruzione alle fanciulle di nobili famiglie cadute in disgrazia.
Questo collegio gratuito accoglieva ragazze dai 7 ai 20 anni, e aveva lo scopo di prepararle ad una adeguata vita in società. Fu un considerevole passo avanti per l’istruzione femminile, che all’epoca veniva elargita unicamente nei conventi, dove si insegnava solo la religione e la liturgia.
All’Ecole di Saint Louis si imparavano invece anche l’aritmetica, la geometria, il ricamo, la musica, storia e geografia.
Nel corso del 700 e 800, sul modello della Maison di Madame de Maintenon, vengono istituiti simili stabilimenti in Inghilterra, Francia e Svizzera…
Le Finishing School in Svizzera
Tra la fine del 800 e l’inizio del 900, la Svizzera è stata l’epicentro delle migliori Finishing School al mondo – pensate che negli anni Venti, solo nell’area di Losanna se ne contavano 45.
Ma perché proprio la Svizzera, e in particolare l’area intorno al Lago di Ginevra?
Innanzitutto perché la Repubblica Elvetica è un paese molto sicuro, politicamente stabile e neutrale (aspetto indispensabile per favorire la privacy e la sicurezza delle ragazze provenienti da famiglie di alto profilo).
Inoltre, l’area intorno a Losanna è francofona, e dato che il francese era considerato una lingua fondamentale da conoscere per muoversi in società, questo rappresentava un indubbio vantaggio. A differenza della Francia, la Svizzera ha un’attitudine più cosmopolita (basti pensare che vi si parlano tre lingue diverse) e l’area di Losanna, in particolare è favorita da un microclima ritenuto molto salubre.
Questi luoghi sono inoltre pittoreschi e ideali per molte attività sportive.
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Tutti questi fattori hanno fatto sì che le migliori Finishing School del mondo si siano concentrate proprio in quest’area. E proprio qui hanno frequentato una finishing school molte signore famose.
Lady Diana frequentò l’Institut Alpin Videmanette, spedita in fretta e furia dal padre poco dopo il suo incontro con il principe Carlo. Lo stesso istituto – che ha chiuso i battenti negli anni ‘90 – è stato frequentato anche dall’imprenditrice e socialite Tamara Mellon, meglio conosciuta come la fondatrice del marchio Jimmy Choo.
Anche Camilla Shand, prima di diventare duchessa di Cornovaglia, ha frequentato una finishing school: quella di Mon Fertile, mentre Maharani di Jaipur, moglie del Maharaja Gayatri Devi, ha studiato presso l’istituto Brilliantmont, oggi trasformato a collegio.
La nostra Carla Bruni si è invece perfezionata presso l’Istituto Château Mont-Choisi, lo stesso frequentato anche dalla principessa Elena di Romania e dalla stilista Monique Lhuillier.
Il declino delle Finishing School
Verso la fine degli anni Sessanta però, con l’emancipazione della donna, il diffondersi dell’istruzione superiore femminile e l’ingresso in forze delle signore nel mondo del lavoro le finishing school hanno cominciato a perdere smalto.
Il movimento femminista ha contribuito al loro declino, bollandole come inutili, anzi dannose, e facendo passare il messaggio che le finishing school fossero riservate alle ragazze troppo stupide per frequentare un’università.
Il drastico calo delle iscrizioni, e il fatto che quasi tutti questi istituti fossero aziende famigliari non ha reso le cose più semplici: così, nei decenni successivi, quasi tutte queste scuole hanno finito per chiudere.
Alcune sono state trasformate in collegi che impartiscono una “normale” istruzione superiore, altre sono stati vendute e trasformate in alberghi, altre ancora sono state vendute e basta…
L’ex-istituto Le Manoir oggi ospita il quartier generale della Tetra-Pack.
L’ultima Finishing School: Institut Villa Pierrefeu
L’ultima finishing school ancora attiva in Svizzera è l’Institut Villa Pierrefeu. L’istituto è stato fondato nel 1954, dalla madre dell’attuale direttrice Viviane Neri e ha sede in un tradizionale chalet a Glion, un piccolo villaggio sul lago di Ginevra, sopra la città di Montreux.
Oggi, ovviamente, la tipologia di donne che frequentano la scuola è cambiata: ad iscriversi non sono più (soltanto) ragazze dell’alta società, o donne in cerca di marito, ma donne di tutte le età, e dei più diversi background, provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto dall’America Latina, dall’India, dal Medio Oriente e dalla Cina.
Anche i curricula si sono adattati ai tempi: i corsi, che si tengono per la maggior parte in estate, sono suddivisi in moduli settimanali e si concentrano su temi come galateo e protocollo Internazionale, business etiquette e arte della tavola, anche se resistono argomenti più “tradizionali” come la composizione floreale e decorazione della casa.
Sono corsi intensi ed impegnativi, costellati da esercitazioni pratiche ed esami: solo completando l’intero ciclo di studi è possibile ottenere l’agognato diploma.
La mia esperienza a Villa Pierrefeu
Per me, frequentare Villa Pierrefeu è stato realizzare il mio sogno di bambina.
Come qualcuno già sa, da ragazzina ho frequentato il collegio di Poggio Imperiale a Firenze, che era considerato la “finishing school d’Italia” (tanto che lì era stata mandata a “italianizzarsi” anche Mara José, la principessa belga che sarà l’ultima regina del nostro Paese).
Purtroppo però, già negli anni ‘90, all’Educandato della Santissima Annunziata si era avviata la stessa trasformazione che è toccata a molte finishing school svizzere. Ovvero una grande attenzione al curriculum scolastico… ma un po’ meno focus su tutti i temi relativi al saper vivere, che apparivano come “roba vecchia”.
Intendiamoci: per me gli anni in collegio rimangono tra i più belli e importanti della vita.
Ma tornare, da grande, in un “collegio” interamente dedicato all’arte del saper vivere è stata un’esperienza impagabile.
Se vuoi saperne di più, ho raccontato del corso che ho seguito sul mio profilo IG: trovi le storie in evidenza nei tondini IVP.
Questo articolo ha 13 commenti
Molto interessante e scritto molto bene.
Cara Elisa, scritto con il cuore, molto bello e interessante. Sarebbe anche il mio sogno frequentare una finishing school. Ti ringrazio per aver dedicato spazio a questo mondo particolare.
grazie Luisa, magari l’anno prossimo ci torniamo insieme 🙂
Che bell’articolo, Elisa.
Una realtà, quella delle Finishing schools, che ho scoperto grazie a te… ed è pleonastico per me aggiungere che ora ho un sogno in più, poterne frequentare una, prima o poi.
🙂 grazie Claudia
Grazie Elisa, ho di nuovo imparato qualcosa!
Una curiosità: al tempo erano scuole destinate alle signorine; a parte la gestione della casa, loro appannaggio all’epoca, erano trattati temi mi pare di interesse anche per gli uomini. Vi erano scuole del genere anche per loro? Grazie.
P.s. Nei miei sogni lo Stato ideale prevede al raggiungimento della maggiore età sei mesi per tutti, ma proprio tutti, di chiamiamola formazione che prevede: servizio civile, primo soccorso, primo intervento in caso di calamità, autodifesa, educazione civica (fatta bene), e ora anche buone maniere con nozioni anche internazionali per sapersi rapportare con tutte le culture 😃
Ciao Elena, i maschi di solito facevano servizio militare, questo era l’equivalente, per loro 🙂
Le Finishing School secondo me sono delle perle che la società ha perso; ma è bello sapere che ancora una esista.
Eh, concordo molto!
Usare buone maniere e sapersi rapportare in modo educato con tutti per me è fondamentale nella vita e dovrebbe fare parte di veri e propri seminari educativi proposti nella scuola a tutti gli alunni delle scuole fin dalla più tenera età. Non è affatto anacronistico affermare, secondo me, che la buona educazione sia fondamentale per aprirsi alla intercultura, allargare il cerchio dei rapporti sociali e abbattere ogni forma di intolleranza o discriminazione razzista!!!
Sono pienamente d’accordo!
Grazie Elisa, questo articolo interessante integra le conoscenza di questo mondo così delicato e suggestivo, che è stato messo da parte ma che, pare, voglia riemergere seguendo il bisogno che sia ha di cose belle e cose buone.
grazie Lisetta 🙂