Come salutare correttamente una persona che proviene da una cultura orientale? Se in generale il body language è un aspetto molto importante quando ci si presenta a qualcuno, in Oriente la gestualità del saluto è un vero e proprio rituale dalla tradizione millenaria. Questo è un tema fondamentale per l’etiquette cross-culturale e vale il detto chi ben comincia è a metà dell’opera. Partiamo quindi dai saluti.
Non solo inchini: namastè e wai
Innanzitutto sfatiamo un mito. L’inchino non è l’unico saluto diffuso in Oriente e sarebbe quindi un errore considerarlo tale, mentre l’assenza di contatto fisico è effettivamente un tratto comune ai saluti orientali. In India si usa il namastè o namaskar, un saluto che si fa congiungendo le mani al petto. Chi frequenta i corsi di yoga probabilmente avrà familiarità con questo tipo di saluto.
Il wai è un saluto diffuso in Thailandia, ma non solo. Anche in Laos e in Vietnam viene utilizzato, anche se con nomi diversi. Come per il namastè, si congiungono le mani al petto, con in aggiunta un leggero inchino del capo. Attenzione: gli orientali non si aspettano che gli occidentali prendano l’iniziativa e salutino per primi con il wai, ma non rispondere a un wai equivale a un insulto!
Il wai è un gesto con molteplici significati e può essere utilizzato anche per dire grazie, scusa e arrivederci. Nella cultura orientale il wai non viene rivolto ai bambini, ai camerieri e ai venditori di strada. Se si riceve un wai da loro è sufficiente rispondere con un sorriso o con un cenno del capo. Quando invece si saluta un monaco buddista con il wai, è normale non riceverlo in risposta.
Ranking e applausi in Cina
Nella Cina imperiale l’inchino era la forma di saluto più utilizzata, ma l’era comunista ha spazzato via molte usanze dell’epoca imperiale. Oggi tra i cinesi che hanno maggiormente assorbito la cultura occidentale si usa la stretta di mano o in alternativa un semplice cenno del capo. Se si viene presentati a un gruppo di cinesi è possibile che questi applaudano, è quindi gentile applaudire in risposta.
Il ranking è fondamentale nella cultura cinese, come in molte culture orientali. Nel campo dei saluti quindi spetterà sempre alla persona più anziana iniziare i saluti, così come per salutare si inizierà sempre dal più anziano. Durante i saluti di gruppo ci si dispone in ordine gerarchico, con la persona più anziana all’inizio della fila.
Le donne in Cina mantengono il cognome da nubile e ci si rivolge a loro con il titolo Mrs seguito dal cognome, mentre per gli uomini il cognome viene preceduto dal titolo Mr.
In Giappone regna l’inchino
L’inchino è il re indiscusso dei saluti in Giappone. Inoltre può assumere molte sfumature che possono sfuggire a un occhio non esperto della comunicazione non verbale giapponese. In generale più l’inchino è prolungato e profondo, più mostra rispetto.
Anche in questo caso, gli orientali non si aspettano un inchino tradizionale da parte degli occidentali, ma comunque un piccolo inchino a 20° è molto apprezzato.
La stretta di mano si è diffusa anche in Giappone, ma sarà comunque una stretta di mano leggera e senza contatto visivo.
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