Le feste di fine anno sono il momento dell’ospitalità per eccellenza. È vero che invitare qualcuno vuol dire incaricarsi della benessere degli ospiti… Ma è altrettanto vero che in veste di invitati è facile compiere passi falsi. Ma diventare l’ospite perfetto è facile, basta sapere cosa evitare. Ecco, dunque, 10 errori che forse fai anche tu quando sei ospite.
1. Arrivare a mani vuote
Sicuramente chi ci invita non lo fa per ricevere qualcosa in cambio, ma arrivare a casa di altri a mani vuote è sempre brutto. Ancora di più in questo periodo dell’anno. Cosa portare? Idee apprezzate possono essere: un libro (che conosciamo o che sappiamo essere interessante per chi ci ospita); fiori già in vaso o composizioni floreali come centrotavola con agrifoglio e rami di pino; cioccolatini di una buona pasticceria o altri dolcetti da fine pasto.
Meglio invece evitare: fiori senza vaso, perché caricherebbero di un’incombenza ulteriore la padrona di casa, vino, a meno che non ci siamo informati prima sul menù; dolce, perché magari è già stato preparato da chi ci ospita.
2. Arrivare in ritardo
Se la cena è alle 8 arrivare alle 8.30 è inaccettabile. Dieci minuti di “ritardo di cortesia” sono lo standard in Italia, in altri paesi le cose possono cambiare anche di molto. La puntualità è un segno di attenzione per chi ci ospita e per tutti gli altri invitati. Vogliamo realmente arrivare quando tutti sono già seduti a tavola? Oppure, ancora peggio, essere il motivo per cui si mangeranno cibi ormai raffreddati?
3. Arrivare in anticipo
Se il ritardo di cortesia è ammesso o addirittura gradito dai padroni di casa, al contrario l’anticipo è un passo falso da evitare senza discussioni. Rischieremmo di trovare chi ci ospita nel pieno dei preparativi, magari appena usciti dalla doccia. Meglio attendere in macchina l’orario esatto dell’appuntamento che prendere in contropiede chi ci aspetta.
4. “Fare come se si fosse a casa propria”
Questa è la frase di rito per mettere a proprio agio l’ospite, ma non significa che vada presa alla lettera. Quando varchiamo la soglia altrui è giusto ricordarci che non si tratta di casa nostra. Quindi, assolutamente evitare di: stravaccarsi sul divano, aprire il frigo (per magari servirsi!) sbirciare i fogli lasciati in giro sulla scrivania, aprire i cassetti o curiosare in giro.
5. Insistere per dare una mano
Offrire il proprio aiuto in cucina o per riordinare a fine pasto è di certo un gesto gentile… Tuttavia, se i padroni di casa rifiutano il nostro aiuto è buona educazione non insistere. Forse chi ospita preferisce godersi la compagnia in realx, e pensare a rassettare in tranquillità, quando gli ospiti si saranno allontanati.
Approfitto di questo suggerimento per estenderlo anche all’ambito “consigli non richiesti”: anche se siamo degli ottimi cuochi, è vietato commentare le abilità culinarie di chi è ai fornelli, o condividere suggerimenti come “io faccio così, io faccio cosà”. A meno che, ovviamente, tali consigli non vengano esplicitamente richiesti.
6. Chiedere il bis
Non importa quanto vi sia piaciuto un piatto: se non sono i padroni di casa a proporre un secondo round, chiedere è vietato. Anche se è certamente un segno di apprezzamento delle capacità culinarie del nostro ospite rischieremmo di generare imbarazzo. E se non ce ne fosse più? E se lo volesse conservare per il pranzo del giorno dopo? Evitiamo di mettere chi ci ospita in difficoltà!
7. Stare incollati al cellulare
Ho parlato diffusamente delle regole di galateo del cellulare, qui mi limito a ribadire che una sbirciata alle notifiche non scandalizza nessuno, ma se siamo ospiti dovremmo dare la nostra attenzione a chi ci ha invitato. Questo significa tenere il cellulare in borsa o in tasca ed evitare chiamate troppo lunghe. Inoltre, se proprio è indispensabile rispondere al telefono, meglio appartarci in un’altra stanza. Infine sottolineo l’ovvio: no assoluto ai giochi sul cellulare mentre siamo ospiti!
8. Avanzare troppe richieste (alimentari)
Sarà il padrone di casa stesso a informarsi su eventuali intolleranze. In caso contrario, è giusto e doveroso comunicare le proprie allergie o se non si può mangiare qualcosa per motivi etici o di credo. Questo però non vuol dire che sia opportuno sciorinare una lista di quindici sospette intolleranze, soprattutto se includono vaste categorie alimentari, perché metteremmo chi ci ospita in difficoltà. Se proprio si sta seguendo un regime rigoroso, meglio portare un cibo che si può mangiare comunicandolo prima al padrone di casa. In tal caso, ne porteremo in più da condividere anche con gli altri commensali.
9. Proporre un brindisi (prima del padrone di casa)
Le feste sono il momento perfetto per i brindisi… ma è bene ricordare che celebrare il primo spetta sempre al padrone di casa. Solo dopo che chi ospita avrà aperto le danze si potrà proseguire con i brindisi degli invitati.
10. Non capire quando è il momento di andarsene
Ultimo, ma non meno importante (anzi: si tratta di gran lunga dell’errore più frequente e, sicuramente, di quello più antipatico): non capire quand’è ora di andar via. Mille volte meglio andare via cinque minuti prima, facendo sentire la propria mancanza, che tardare, dimostrando così poco tatto, poca capacità di leggere il contesto e rendendosi poco graditi (oltre che pregiudicando inviti futuri). Ricordiamo che l’ospitalità è sacra da tempi immemori. Certo, i padroni di casa messi alle strette potrebbero mandare dei segnali “subliminali”: sappiate che, se a cena conclusa, dopo caffé e ammazzacaffè vi vedete offrire una tisana o un bicchiere d’acqua, sentite la padrona di casa ricapitolare la serata o la vedete riaccendere le luci sono tutte indicazioni che “si è fatto tardi”. Siate pronti a cogliere queste indicazioni: perché ancora oggi, invitare gli ospiti ad andarsene in modo esplicito è un grande tabù… Ed è precisa responsabilità dell’ospite capire quando è il momento di andare.
Se ti interessa il galateo, è uscito il mio libro “Bon Ton Pop a tavola”
Se ti piacciono i miei contenuti, seguimi anche su Instagram @elisa_motterle