Dove sono più importanti le buone maniere? State per rispondere “a tavola”, lo so. In parte è vero, ma c’è un posto dove il rispetto delle regole e la comunicazione non verbale valgono ancora di più. Parlo dell’ascensore, ovvero il luogo pubblico in cui siamo portati a condividere il nostro spazio privato con un campione umano vario e casuale. Come affrontare l’imbarazzo per la momentanea intimità con dei perfetti sconosciuti? Semplice, basta conoscere le regole del Bon Ton in ascensore. Eccone nove.
1. Capisci quando è il caso di aspettare il prossimo turno
Vai di fretta? La riunione comincia tra cinque minuti? Non importa. Non c’è luogo più disagevole di un ascensore sovraffollato. Quindi, se riconosci che lo spazio è esiguo, fai un favore a te stesso e a tutti gli altri: aspetta il prossimo turno.
E se ti ritrovi stipato al limite della capienza? Come ci si comporta? La regola è che le persone più vicine alla porta dell’ascensore devono scendere dalla cabina ad ogni fermata richiesta e tenere le porte aperte con una mano in modo che i passeggeri possano uscire agevolmente. Inoltre, se siamo noi quelli che si trovano in fondo, evitiamo di sgomitare. Una buona idea è quella di dire “il mio piano è il prossimo”, in modo da far sapere agli altri che la nostra fermata è vicina. Così sarà sufficiente proferire un semplice “permesso” per far capire che occorre che ci sia fatto spazio.
2. Metti in pausa il cellulare
Ho già parlato del Bon Ton dello smartphone qui. L’ascensore rientra in quella categoria di spazi pubblici in cui è meglio lasciare il cellulare in tasca. Messaggi e lettura notifiche sono accettabili, ma se sei al telefono dì all’altra persona che la chiamerai a breve. Sicuramente non vuoi condividere le tue conversazioni private con dei perfetti sconosciuti né tanto meno hai voglia di ascoltare le chiacchere di altri.
Infine un piccolo consiglio: evita di essere individuato come uno smombie. Anche se non è necessario intraprendere una conversazione è buona educazione almeno alzare gli occhi dallo schermo, stabilire un contatto visivo e salutare le persone presenti in cabina.
3. Assumiti la responsabilità di premere quei pulsanti
I primi elevatori per il pubblico vengono inventati alla fine dell’800. All’epoca era indispensabile la presenza di un manovratore esperto. Con l’invenzione dell’ascensore elettrico questa figura non è più necessaria ma viene sostituita negli edifici più eleganti da dei fattorini (i così detti lift-boy) addetti a premere i pulsanti.
Oggi, tranne rare eccezioni, questa figura è scomparsa. Quindi, chi si occupa dei pulsanti? È buona norma che ognuno prenoti la chiamata per il proprio piano. Tuttavia, se si è in tanti è un gesto di ottimizzazione e di gentilezza che la persona più vicina alla pulsantiera chieda quali sono le fermate richieste in modo da premere i tasti per tutti nell’ordine corretto.
4. Conosci la differenza tra cordialità e invadenza
Non importa che sia un’esperienza ormai consolidata: condividere pochi metri quadrati con dei perfetti sconosciuti è una fonte inesauribile di imbarazzo. Per questo, conoscere le regole della comunicazione non verbale è fondamentale.
No, salire in cabina facendo finta che gli altri presenti siano invisibili. Sì, salutare con cordialità e stabilire un breve contatto visivo. No assoluto, fissare gli altri passeggeri o fare commenti invadenti o inappropriati. In queste circostanze sentiamo la necessità di riempire il silenzio, tuttavia non è indispensabile intavolare una conversazione che vada al di là delle comunicazioni necessarie.
5. Non dare le spalle alle porte dell’ascensore
Accettare l’invasione della nostra bolla prossemica per pochi minuti è una esperienza tollerabile da quasi tutti. Tuttavia, diventa più difficile se dobbiamo condividere uno spazio ristretto vis a vis con uno sconosciuto. Per questo motivo è buona regola, quando si sale su un ascensore rivolgere il viso alle porte e la schiena a chi sta dietro di noi. L’unica eccezione a questa regola si verifica se ci troviamo in una cabina particolarmente ampia e con pochi passeggeri; in questo caso potremo rivolgere la schiena alle pareti dell’ascensore, mantenendo una certa distanza dagli altri.
6. Mantieni la giusta distanza
Seguendo la logica del rispetto della bolla prossemica altrui, la distanza con i passeggeri di un ascensore è proporzionale allo spazio a disposizione. Meno persone sono presenti all’interno della cabina, maggiore sarà lo spazio a disposizione. Di conseguenza, maggiore sarà la distanza da mantenere con gli altri.
Nel caso in cui l’ascensore fosse al massimo della sua capienza è buona regola disporsi su file uniformi e con il volto parallelo alle porte.
7. Tieni la porta aperta per chi deve salire
È un classico: tu corri verso l’ascensore e chi è sopra intanto sta premendo il tasto per chiudere le porte. Invertiamo la rotta e aggiungiamo un pizzico di gentilezza nel mondo. Se scorgiamo qualcuno all’orizzonte teniamo le porte aperte e aspettiamolo… a meno che la cabina non sia già piena ovviamente.
8. Prima le donne, i bambini o chi?
Esiste una regola di ranking quando si tratta di salire sull’ascensore? La risposta dipende dal contesto. In contesti sociali è sempre un gesto di gentilezza dare la precedenza alle donne (galanteria antica che ormai in pochissimi attuano), ai genitori con passeggini e bambini piccoli, ai disabili e agli anziani.
In ambito di Business Etiquette, invece, sale prima chi ricopre il rango superiore in quel momento, ad esempio: il capo, un cliente, o un ospite in azienda.
9. Aspetta il tuo turno e prendi l’ascensore solo se necessario
Infine, due ovvietà mai scontate. La prima: attendi il tuo turno per salire sull’ascensore senza superare la fila. La seconda: prendi l’ascensore solo se devi fare più di due piani. A meno che tu non abbia un qualche tipo di impedimento, fare una dozzina di scalini potrà solo giovare alle tue gambe!
Se ti interessa il galateo, è uscito il mio libro “Bon Ton Pop”
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