Dress code business: quali sono gli errori da evitare col caldo? Prima di partire con l’elenco dei dos and don’ts, un piccolo assunto da tenere sempre a mente: tutto dipende dal contesto. Il look corretto da indossare a lavoro in estate dipende principalmente dal nostro ambito professionale. Se sono l’animatore di un centro estivo indosserò senza dubbio i pantaloncini corti; così come è ovvio che, se lavoro nell’ufficio stile di Gucci, non indosserò gli stessi outfit di chi è impiegato presso l’ufficio sinistri di un’assicurazione. Inoltre, all’interno di ogni ambito professionale ci saranno giorni che richiederanno un grado di formalità diverso da altri: ad esempio, se devo incontrare un cliente curerò maggiormente abiti e trucco rispetto ai giorni in cui lavorerò in smart working da casa.
Fatte queste premesse, in questo articolo parliamo di alcuni errori frequenti che rischiano di minare la nostra allure professionale, soprattutto quando le temperature elevate ci fanno sognare spiagge caraibiche e sciabordanti onde rinfrescanti.
Dress Code Business: gli errori da evitare in estate per lei
A prescindere dal proprio ambito lavorativo ci sono tre grandi errori generali da tenere sempre a mente e da evitare:
1. Esagerare. In estate il nostro mood è certamente più rilassato, ma ciò non significa che tutto è permesso. Quindi evitiamo gonne e pantaloni troppo corti, sandali troppo aperti e spalline a spaghetto. Vuol dire che dobbiamo morire per il caldo? Certamente no, è tutta una questione di strategia. Le maniche ad aletta, ad esempio, sono una valida alternativa alle spalle scoperte. Idem per quanto riguarda trucco e parrucco: evitiamo gli spettinati ad arte e il make-up effetto bronze esagerato o troppo pesante.
2. Dettagli troppo sexy. Non è per bigottismo ma per rispetto di se stesse e degli altri. Non è mostrando più decolleté e gambe che ci faremo più strada. Anzi. Stesso discorso per la lingerie a vista (sia reggiseno che slip) o evidente mancanza della stessa. La nostra femminilità non è direttamente proporzionale ai centimetri di pelle che mostriamo. Ad esempio uno scollo a barchetta darà un allure completamente diverso da uno scollo profondo a V, soprattutto se abbiamo un seno abbondante.
3. Non considerare l’effetto di insieme. Il piede scoperto non è mai permesso? Dipende: dal contesto e dal look in generale. Se indossiamo un pantalone ampio che copre il piede possiamo permetterci una scarpa aperta. Ovviamente ci sono contesti nei quali i look casual non sono ammessi come riunioni formali o incontri con i clienti. Valutiamo sempre anche i tessuti e come cadono. Il jersey leggero non è bandito a prescindere ma consideriamo sempre come lo indossiamo e se lascia intravedere l’intimo o meno.
Piccolo plus: dopo il weekend al mare evitiamo di tornare in ufficio con braccialettini, treccine con conchiglie, mehndi di henné sulle mani etc. Lo so: abbiamo già nostalgia delle ferie ma usare la borsa di paglia non ci farà tornare per magia in spiaggia.
Dress Code Business: gli errori da evitare in estate per lui
Se le signore rischiano di compiere passi falsi presi dall’euforia del mood vacanziero, i signori sono più pratici e legati alla contingenza. Tradotto in parole semplici: in estate puntano tutti a stare il più freschi possibile.
Sappiamo tutti che è difficile trovare degli uomini pronti a immolarsi in nome dello stile, tuttavia ci sono alcuni errori che proprio non si possono vedere:
1. La camicia a maniche corte. Alcuni rimangono sul sobrio e la indossano bianca, altri presi dall’estro creativo azzardano fantasie hawaiane. Ecco, anche nel caso si abbia la prestanza di Magnum P.I., in ambito business le maniche devono essere sempre invariabilmente lunghe. Piuttosto, se l’ambito lavorativo lo permette, meglio una polo monocromo di ottima fattura.
2. La canotta. Questo indumento si commenta da solo, non dovrei aggiungere nulla in merito se non che forse sarebbe da bandire anche in spiaggia.
3. Pantaloni corti. Spezzo una lancia a favore dei signori uomini: so che è un’ingiustizia che le donne possano mostrare le gambe e voi invece no. Ma tant’è… gli shorts e i bermuda, anche se con taglio sartoriale, non sono ammessi in ufficio.
4. I sandali. Anche questa tipologia di calzature si commenta da sola. A meno che non ci si trovi in villeggiatura, il piede deve restare sempre coperto.
5. Camicie sbottonate oltre il primo bottone. Nessuno pretende che si indossi la cravatta ogni giorno (a meno che non lavoriate in un settore che richiede un dress code particolarmente formale), tuttavia le camicie non vanno mai sbottonate oltre il primo bottone. Catenine d’oro e petti villosi possono restare celati per gli occhi delle più fortunate.
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Questo articolo ha 2 commenti
Sagge parole, apprezzo i consigli e dovrebbero essere appesi in ogni ufficio e ogni luogo di lavoro, salvo rarissime eccezioni. Anche dove non vige un dress code formale, alcune cose dovrebbero essere dei punti fermi come sinonimo di professionalità.
Prepariamo i cartelloni!