La “Social Season” del Regno Unito, con i suoi balli, ricevimenti ed eventi sportivi, è una tradizione che affonda le sue radici nei secoli passati, ma che continua a definire il calendario sociale delle élite britanniche. Questo periodo, storicamente dedicato alla presentazione in società delle giovani dell’aristocrazia, si è trasformato nel corso del tempo, adattandosi alle evoluzioni sociali e culturali.
Oggi, il concetto di Social Season è stato portato alla ribalta della cultura popolare grazie a serie televisive di successo come Bridgerton: un ritratto pop e molto romanzato di quella che è stata l’epoca Regency. Come specificato altrove (se sei curioso leggi qui) la vita delle coetanee di Jane Austen, era definita da regole di etiquette molto più rigide e restrittive delle scene libertine che si possono vedere su Netflix. Detto ciò, una cosa è certa: la vita di una giovane nubile di buona società nell’Inghilterra di inizio ‘800 trovava il suo apice di socialità durante i mesi caldi della Social Season. Ecco come.
Origini storiche e evoluzione della tradizionale Social Season nel Regno Unito
La Social Season britannica iniziava ufficialmente in primavera e si protraeva fino all’estate, quando l’aristocrazia lasciava le residenze di campagna per affollare i salotti e i palchi londinesi. L’epicentro di questi mesi di festeggiamenti era Londra, con la presenza della famiglia reale che dettava il ritmo degli eventi.
Inoltre, questo periodo coincideva con la sessione del Parlamento, rendendolo il momento ideale per l’alta società di confluire nella capitale. I momenti salienti della stagione includevano balli di corte, cene di gala, e soprattutto la presentazione delle debuttanti al monarca, un evento che segnava l’ingresso ufficiale delle giovani donne dell’élite sociale. Tradizionalmente, queste presentazioni culminavano con il Queen Charlotte’s Ball (nato nel 1780 proprio su iniziativa di Re Giorgio III in onore della Regina Charlotte), un evento che ancora oggi, sebbene in forma modificata, continua a rappresentare un simbolo della continuità delle tradizioni aristocratiche britanniche. Questo ballo ha segnato il futuro di centinaia di ragazze dell’alta società fino al 1958 quando, la Regina Elisabetta II, decise di abolire la tradizione.
Tuttavia, nel 1976, il Queen Charlotte’s Ball è stato rilanciato grazie all’ex debuttante Jennie Hallam-Peel: in questo contesto moderno, il monarca non è più coinvolto e le debuttanti si inchinano alla “torta di compleanno della regina Charlotte”.
Gli eventi salienti della moderna Social Season
Sì: come mostra la serie di Bridgerton le giovani debuttanti venivano realmente presentate ai monarchi con tre piume in testa. E, no: era fuori discussione che qualcuna di esse potesse sgattaiolare fuori casa in piena notte per andare a far stampare un giornaletto scandalistico. Quello che è certo è che la stagione sociale era un frenetico calendario di eventi di mondanità, sport e politica, cruciale per l’aristocrazia e l’alta borghesia inglese. Oltre che, e su questo siamo tutti concordi, il momento migliore per trovare marito.
Oggi, la moderna Social Season è un caleidoscopio di eventi che si estendono ben oltre i confini di Londra, spaziando da marzo a settembre. Tra i principali appuntamenti troviamo il Cheltenham Festival, il Grand National, The Boat Race, i Badminton Horse Trials, la Chelsea Flower Show, l’Epsom Derby, il Royal Ascot, Wimbledon, la Henley Royal Regatta, e il Goodwood Revival. Ogni evento attira una folla selezionata, composta da membri dell’élite britannica, celebrità internazionali e appassionati da tutto il mondo.
L’impatto culturale e sociale della Social Season contemporanea
Come nel passato, anche oggi la Social Season ha un’influenza significativa non solo nel calendario sociale ma anche in quello culturale del Regno Unito. La presenza di eventi di alto profilo, spesso sponsorizzati da grandi aziende, riflette le dinamiche sociali contemporanee e l’evoluzione del dress code mantenendo comunque viva la tradizione. Con il passare degli anni, la Social Season ha saputo adattarsi alle mutevoli dinamiche sociali, diventando più inclusiva e democratica ma ha conservato la sua reale essenza: ovvero il momento dell’anno ideale per svolgere networking di alto livello e lanciare giovani emergenti, qualunque sia il loro background. E le debuttanti? Anche se la parità dei sessi e l’emancipazione femminile impediscono di dirlo in modo esplicito, sono certa che la “Season” rimanga ancora oggi il momento migliore per trovare scapoli d’oro.
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