5 suggerimenti per migliorare la conversazione

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Come migliorare le proprie skills di conversazione nel mondo di oggi?

Saper conversare è un’arte molto importante ma altrettanto perduta. Quante volte ti capita di ritrovarti a corto di argomenti?  Non sei il solo. O che dire di quelle volte in cui concludi una conversazione con la sgradevole sensazione di aver condotto un monologo dove l’interlocutore non aveva alcun tipo di spazio?

Saper dialogare e stabilire una connessione reale e proficua con chi ci ascolta non è solo un’abilità innata con cui solo pochi nascono, ma implica alcune abilità che possono essere apprese e acquisite da tutti. Abbiamo già svelato tutti i segreti per rompere il ghiaccio. Qui vediamo cinque suggerimenti per migliorare la conversazione e diventare abili oratori.

1. Imparare come fare un ascolto attivo nella conversazione

Il primo consiglio ci viene dall’antichità. Epitteto, filosofo greco, sosteneva che abbiamo due orecchie e una sola bocca per una ragione molto semplice: dobbiamo ascoltare il doppio del tempo che parliamo.

Questo è il primo consiglio che ti posso dare se vuoi dare l’illusione di essere un abile oratore. Soprattutto se sei una persona un po’ timida. Parliamo però di un ascolto attivo. Cosa significa? Non significa fissare l’interlocutore in modalità encefalogramma piatto, ma dimostrare un reale interesse nei confronti del prossimo.

Come si fa? Innanzitutto, esprimendo il nostro interesse con brevi interlocuzioni. Ovvero: ricapitolando ciò che abbiamo ascoltato in modo che l’altro veda riflesse le sue parole e capisca che noi siamo connessi; fare delle domande di approfondimento; fare dei commenti pertinenti che lancino il messaggio inequivocabile che l’altro ha tutta la nostra attenzione. Ne parliamo in modo più approfondito di seguito.

Elisa Motterle - 5 suggerimenti per migliorare la conversazione (2)

2. Porre attenzione al linguaggio non verbale durante la conversazione

Il secondo suggerimento per migliorare la nostra tecnica di conversazione riguarda il linguaggio non verbale. Certe volte, infatti, quando parliamo con qualcuno assumiamo un body language che dà segnali contrari a quelli dell’ascolto.

Ad esempio, teniamo le braccia conserte e non assumiamo una posizione frontale con l’interlocutore: questo lancia un segnale di chiusura e diffidenza nei confronti di chi parla. Il consiglio è quello di  mostrare la nostra parte frontale, tenendo i palmi delle mani visibili. Questo trasmetterà un messaggio di apertura e disponibilità.

In secondo luogo è molto importante il contatto visivo. Se sto guardando da un’altra parte, chi mi sta di fronte non avrà mai l’impressione di avere tutta la mia attenzione. Quindi: mettiamo giù lo smartphone, distogliamo lo sguardo dalla tv, evitiamo di guardare dalla parte opposta.

3. Applica la tecnica del TED

Il terzo stratagemma per evitare che le nostre conversazioni si esauriscono nell’arco di qualche battuta è quello di evitare di porre domande chiuse.

Questa tecnica, denominata anche TED (Tell, explain, describe), consiste nel porre quesiti ai quali non si possa rispondere solo con un sì o un no. Come si fa? Chiedendo all’altro di descrivere, raccontare e spiegare. Esempio: “Ti è piaciuto lo spettacolo di ieri sera?”, la conversazione finisce qui. Prova con: “Raccontami cosa ti è piaciuto di più dello spettacolo di ieri sera”, ecco che l’altro è posto nelle condizioni di fare un racconto più organico dal quale potrò prendere spunto per porre altre domande di approfondimento.  

Elisa Motterle - 5 suggerimenti per migliorare la conversazione (2)

4. Evita una conversazione autoreferenziale

Mi sembra di averlo già detto in diversi modi, ma vale la pena ripeterlo: il modo per migliorare le nostre skills  comunicative è quello di evitare di essere autoreferenziali.

Significa che dobbiamo metterci da parte, per lasciare posto all’altro. Ciò significa anche evitare di parlare sempre e soltanto delle nostre esperienze, opinioni, emozioni. Significa anche evitare di spostare continuamente il focus dell’attenzione dall’altro a noi stessi. Un esempio pratico? La nostra amica ci racconta delle sue disavventure amorose e noi rispondiamo dicendo qualcosa tipo “Sì guarda anche io in questo periodo sto facendo molta fatica con il mio fidanzato”. Ecco che in un attimo abbiamo volto il dialogo nella nostra direzione dando prova del nostro egoismo. Non fatelo.

5. Fare i compiti e non temere di dichiararsi ignoranti su un argomento

Come sempre quando si tratta di Bon Ton fare i compiti è il modo migliore per evitare di metterci in difficoltà.

Questo significa, innanzitutto, coltivare la nostra cultura di base: tenersi informati su notizie leggere, di cronaca, sui temi del giorno etc. In questo modo avremo sempre a disposizione degli assi nella manica da estrarre nel momento in cui gli argomenti di dialogo scarseggiano.

Lo stesso principio può essere applicato in ambito business. Partecipiamo a una conferenza o a un seminario? Informiamoci prima sugli argomenti che si tratteranno e prestiamo attenzione a cosa dicono gli oratori: saranno le carte vincenti per rompere il ghiaccio e fare networking.

Infine un consiglio che molti fanno fatica ad accettare, ma che è la via preferenziale per intavolare dialoghi proficui. Coltiva la curiosità e non temere di dichiararti ignorante su un argomento. Perché? Perché la gente AMA sentirsi competente e spiegare ciò che conosce. 

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