Quali sono delle buone maniere a tavola da osservare sempre?Accade spesso che chi si vuole avvicinare al galateo della tavola sia convinto che l’aspetto più significativo siano i dettagli sofisticati.
In realtà, prima di addentrarsi nei cavilli da righello alla mano, è fondamentale conoscere le basi. E queste, purtroppo, potrebbero essere ignorate. Ecco dunque i 5 errori di etiquette più frequenti da conoscere ed evitare senza indugi.
1. Dire “buon appetito”
A tavola non si dice buon appetito. Ammetto che per noi italiani è una tradizione molto diffusa, eppure non è tecnicamente corretta. Quindi se volete rispettare le buone maniere a tavola non ditela.
Perché? L’origine è storica: non si andava a tavola per mangiare, si andava a tavola più per fare gossip e aggiornarsi sui pettegolezzi. Dire a qualcuno “buon appetito” sarebbe stato come dirgli “ma sei uno straccione, vieni a tavola per mangiare perché non hai modo di sfamarti altrimenti”.
Questo avveniva nei secoli passati. Oggi, rimane valida la motivazione che l’appetito degli altri non è affare nostro.
Il segnale di inizio del pasto è dato dalla padrona di casa o da chi presiede la tavola che spiega il tovagliolo, alza le posate e comincia a mangiare. Ma attenzione a non diventare gli snob del galateo! Se vi dicono “buon appetito” rispondete altrettanto, anche a voi, lanciatevi anche in un buon appetito ma, vi prego, non sottolineate mai l’errore altrui. Quello non è seguire il galateo ma essere saccenti.

2. Iniziare a mangiare subito
A meno di qualche tragica eccezione, è davvero difficile che qualcuno si appresti al pasto a un passo dal morire di stenti. Quindi, non è necessario comportarsi come se fossimo lupi che si accaniscono sulla preda. La tavola è certamente il luogo preferenziale dove si consuma del cibo ma è innanzitutto il luogo di socialità per eccellenza.
Che si tratti di una tavola formale o informale cominciare a mangiare subito appena ci si siede a tavola non è buona educazione. Per prima cosa si attende di essere tutti seduti; secondariamente, si attende che la padrona di casa o chi presiede la tavola dia inizio al pasto.
Piccola chiosa: se davanti a noi abbiamo una pietanza che scotta non si soffia sopra per raffreddarla. Si attende un istante che raffreddi e dopo si comincia a mangiare.
3. Appoggiare le posate fuori dal piatto
Una regola d’oro delle buone maniere a tavola dice che le posate rimangono sempre nel piatto. Ovviamente, nell’istante in cui vengono usate per portare il cibo alla bocca saranno sollevate, ma nel momento in cui io ho inghiottito il mio boccone la mia forchetta tornerà immediatamente nel piatto.
Questo significa anche che le posate non vengono mai tenute in mano quando si parla. Allo stesso modo non vanno mai fatte tintinnare tra di loro. Un’altra regola vuole che le posate una volta sollevate dalla tovaglia non la vedano mai più se non forse al prossimo pasto. Nei momenti di pausa appoggerò sicuramente le posate per non tenerle in mano, ma saranno sempre all’interno del piatto. Questa regola esiste, sostanzialmente, per minimizzare il rischio di macchiare la tovaglia.

4. Mangiare pane tra una portata e l’altra
Nella cultura occidentale, il pane è un alimento dai fortissimi connotati simbolici, per questo motivo non dovrebbe mai mancare sulla tavola e richiede particolari attenzioni. Qui voglio parlare dell’errore di etiquette numero uno: mangiare il pane tra una portata e l’altra.
Il pane non andrebbe mai mangiato prima che sia servita la portata principale, e nemmeno nella pausa tra due portate. Questo perché involontariamente potremmo lanciare il messaggio alla padrona di casa che non siamo sazi o che preferiamo mangiare del pane piuttosto che la portata che ci è stata preparata.
Quindi a cosa serve il pane? Fondamentalmente ad accompagnare la portata principale. Non si usa per fare “scarpetta”, a meno che non ci troviamo in contesti molto informali. Nello stile di dining francese, quando si mangiano cibi che richiedono l’uso della sola forchetta, si può usare un pezzetto di pane per aiutarsi a spingere il cibo sulla posata. In tutti gli altri casi il pane si mangia spezzando piccoli bocconi dal panino o dalla fetta personale che avremo cura di tenere sul piattino apposito o accanto al nostro piatto.
5. Buone maniere a tavola: chiedere il bis
Ed ecco l’errore di etiquette più frainteso come segno di educazione nei confronti della padrona di casa: chiedere il bis. Lo so, è un tranello infido del galateo.
Il bis non si chiede mai esplicitamente se siamo ospiti; il bis si accetta (se lo desideriamo, ovviamente) quando ci viene offerto esplicitamente dalla padrona di casa. Perché? Per motivi molto evidenti: evitare di mettere in imbarazzo chi ci ospita. Potrebbe essere che non è stata cucinata una quantità di cibo sufficiente per un bis, potrebbe essere che chi ha cucinato vuole portarsi la schiscetta il giorno dopo in ufficio. Non importa, non sono affari nostri. Unica cosa importante da tenere a mente è che un pasto si può lodare anche in altri modi. Quindi: no alla richiesta di bis.
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