Anche io, come Domitilla, sono una grande fan delle ToDoList.
E delle liste in generale.
Ma anche degli appunti, delle note a margine, degli elenchi.
Perché nella vita ho capito una cosa: mettere le cose per iscritto serve a renderle più vere, a farle ricordare, ma aiuta, soprattutto, a realizzarle.
Non so perché, non chiedetemi come funziona: a me pare una specie di magia.
Però è praticamente infallibile.
Ne ho avuto l’ennesima prova durante gli ultimi giorni di vacanza: mentre riordinavo i file su un vecchio hard disk, ho ritrovato una lista speciale, di cui avevo scordato l’esistenza.
Il documento si chiamava “Starting Point” ed era un elenco in 18 punti delle qualità imprescindibili che avrebbe dovuto avere il mio uomo ideale, quello con cui sarebbe valsa la pena passare il resto della vita.
La lista era un po’ bizzarra, e conteneva le cose più disparate: da “Deve essere biondo” a “Deve avere un’intelligenza numerica” passando per “Deve avere solidi principi morali” a “Deve avere senso innato dello stile”.
Comunque: questa lista l’avevo scritta all’inizio nel 2006 (un periodo – tra l’altro- nel quale una relazione stabile non era certo in cima alle mie priorità) e poi me ne ero completamente dimenticata.
Fino alla settimana scorsa.
Adesso, rileggendola, mi rendo conto che mio mio marito corrisponde ai miei desiderata in 16 punti su 18*.
Servono altre prove che la magia funziona?
*For the records: il Biondo che ho sposato NON è un ottimo ballerino e NON è un appassionato di cinema d’Essai. Tutto sommato, mi sembrano aspetti su cui posso soprassedere.