Cosa resta di questa Fashion Week?
La tendenza più forte sembra una: dicono che adesso il “troppo moda” non è più di moda.
Meglio il rétro-ecletticismo: sembrare un po’ dismessi, scompagnati, casuali adesso è il massimo del cool.
Guarda Gucci e Prada, per esempio, che sono stati gli show più osannati della settimana.
Dalla doppia G, Alessandro Michele ha rimpiazzato ormai definitivamente gli abiti scollati & patinati – che nell’era della fu-Frida-Giannini erano il marchio di fabbrica del brand – con un mix&match di ispirazioni vintage, assemblate in dei look che hanno un po’ della vecchia zia.
A casa Miuccia invece, la riflessione sull’estetica del brutto è una costante.
L’avant-garde è da sempre il piatto forte: Prada guida e gli altri seguono, mi vien da dire.
(Il che non è assolutamente un male, visto lo spessore intellettuale della signora.)
Certo che, oltre che dalle collezioni concettuali, questi due marchi sono accomunati da un altro dettaglio: sono Maison di pelletteria, e per quanto faraoniche possano essere le loro sfilate, nei loro bilanci il RTW pesa per un 5%, forse un 10%.
Quindi, mi viene da dire: bravi Alessandro Michele e brava Miuccia, che osate proporre una visione stilistica nuova e – qualche volta- spiazzante.
Potete farlo e dormire sonni tranquilli, con la consapevolezza che il vostro defilé è un gigantesco spot pubblicitario, che serve solo a rendere tangibile l’universo del Brand
Poi, i vestiti finiranno addosso ai vostri testimonial Brand Ambassador e a qualche sparuta fashion victim, mentre chi fa veramente il fatturato continuerà a comprare le scarpe e le borse nel migliore dei casi, o i profumi e gli occhiali altrimenti.
Questo articolo ha un commento
Sulla visione intellettuale dei due avrei da ridire.. Anche perché riferirsi fino allo sfinimento agli anni ’70 non mi sembra un’idea illuminante. Qualche volta provo a fare questo giochetto: se vedessi quegli outfit in una vetrina di un qualche negozietto di periferia, cosa mi sembrerebbero? Certo entrambi (di più Miuccia) sono stati bravissimi a costruirsi una gran faccia da cool.
Sul fatturato hai perfettamente ragione, e quindi bel coraggio! 🙂