Compagno indispensabile delle serate estive, il ventaglio è un accessorio affascinante, che ha secoli di storia e che, in passato, è stato usato come un vero e proprio strumento di comunicazione.
Le origini del ventaglio
Il ventaglio nasce in epoca antichissima per assolvere funzioni molto pratiche: rinfrescarsi, scacciare gli insetti, ravvivare il fuoco… Inizialmente, per questi scopi, si usavano grandi foglie, o rudimentali attrezzi fatti intrecciando vegetali.
Ma già dal 7 secolo AC sappiamo che in Cina il ventaglio era diventato simbolo di prestigio.
E geroglifici e bassorilievi confermano che anche gli antichi Egizi ne facevano uso.
Da qui, il ventaglio passa al mondo romano, dove assume il nome di flabellum. C’è da dire che in quest’epoca, e per tutto il medioevo, i ventagli sono ancora a struttura fissa (non si ripiegano, quindi, come quelli che conosciamo oggi).
L’età d’oro del ventaglio
Durante il Rinascimento il ventaglio conosce il suo primo, grande momento di gloria. Diffuso in Italia già dal duecento, viene importato in Francia da Caterina de’ Medici, che nel 1533 va in sposa a Enrico di Valois. La nuova delfina – che è anche una trend- setter ante litteram – impone a corte questo nuovo accessorio, che diventa subito un must-have per tutta la nobilità europea.
Intanto grazie alle nuove rotte commerciali, i ventagli pieghevoli ideati in Giappone e poi diffusi in Cina sono arrivati anche in Europa.
Ma se in Oriente vengono prodotti con carta di riso e stecche di bambù, da questa parte del mondo sono reinventati in metalli o legni preziosi, piume esotiche e incrostati gemme, per dichiarare al mondo la ricchezza della proprietaria.
Proprio con questa funzione di status symbol il ventaglio diventa uno degli accessori preferiti da Elisabetta I d’Inghilterra. Basta osservare la galleria dei ritratti di questa leggendaria sovrana per verificare che di rado Elisabetta appare senza il prestigioso accessorio tra le mani.
Per tutto il periodo barocco, il ventaglio è molto popolare. E viene realizzato, oltre che in piume, anche in stoffe finemente ricamate, in pelle sottilissima oppure in pergamena, spesso dipinta a mano da artisti più o meno famosi.
Il ventaglio nel ‘700
Negli anni successivi il ventaglio, decorato da vedute urbane e archeologiche diventa anche un ambito souvenir, che i nobili rampolli impegnati nel Grand Tour riportano in patria dall’Italia…. Sembra che alcuni esemplari con vedute di Venezia siano stati realizzati addirittura da Canaletto.
Nel ‘700 la fortuna del ventaglio giunge all’apice. Nascono ventagli da usare per i balli di corte, altri fatti apposta per la chiesa, altri ancora per le cerimonie di fidanzamento e nuziali… Ma ci sono anche i modelli per le vedove, opportunamente orlati di pizzo nero.
È in quest’epoca frivola e vanitosa che il ventaglio diventa messaggero di vere e proprie comunicazioni cifrate. Aprirlo in certo modo, appoggiarlo su una guancia o sull’altra: ogni gesto aveva un preciso significato.
Il linguaggio segreto del ventaglio nasce inizialmente per permettere alle dame di lanciarsi segnali durante le partite a carte… Ma presto si trasforma in un codice galante che tornerà di gran moda in epoca Vittoriana.
Per esempio, far scivolare un dito lungo il bordo superiore del ventaglio aperto significava “Vorrei parlarti“, chiuderlo di scatto appoggiandolo sull’orecchio sinistro voleva dire “lasciami in pace!“, appoggiarlo sulle labbra indicava invece “vorrei un bacio”.
(per altri gesti e significati, potete sbirciare qui )
Il ventaglio nel ‘900
Nell’Ottocento, grazie alla litografia si possono ottenere stampe a colori a prezzi contenuti. E questa innovazione, assieme alla crescente industrializzazione dei processi, consente di realizzare ventagli economici.
Questi ventagli di carta diventano subito popolarissimi, e vengono decorati con motti di spirito, mappe dei teatri o addirittura messaggi promozionali… Da qui al ventaglio pubblicitario il passo è breve. Verso la fine del secolo, i ventagli reclamistici diventano molto comuni. E a inizio novecento, Paul Poiret regala abitualmente un ventaglio imbevuto nella fragranza della Maison, Le Parfum de Rosine alle signore che prendono parte alle sue sfilate.
A partire dagli anni ’20 del ‘900 il ventaglio perde rapidamente quota.
Gli abiti sempre più leggeri e destrutturati assieme ai nuovi sistemi di areazione prima, e di climatizzazione poi, lo relegano al ruolo di accessorio obsoleto e ingombrante…
Ma già dai primi anni ’30 il ventaglio scopre nuove funzioni.
Realizzato in piume di struzzo, e in taglia extralarge, diventa un accessorio indispensabile negli show piccanti di un nuovo genere di cabaret: il burlesque.
Il ventaglio contemporaneo
Dagli anni 30, comunque, il ventaglio rinuncia ad ogni funzione pratica, rivendicando però una decisa valenza estetica.
Quando viene sfoggiato, è più come simbolo di distinzione o d’eccentricità che per farsi vento…
E proprio in questa veste, lo sceglie come accessorio-feticcio Karl Lagerfeld (qui prima della famosa dieta di fine anni ’90).
In anni recenti il ventaglio è protagonista di un piccolo revival.
Vuoi che l’abitudine all’aria condizionata ci ha resi intolleranti anche alla più breve permanenza in ambienti non climatizzati…
Mettici che è un accessorio eco-friendly, che ben si combina con lo stile boho-eclettico che va per la maggiore in questi anni…
Aggiungi anche che sicuramente è un pezzo dal grande impatto scenografico (e che ben si presta a foto, selfie e affini) e i conti sono presto fatti.
I ventagli stanno tornando in passerella (ciao Gucci), ma anche nelle pubblicità e finalmente anche addosso alle persone vere.
(Se qualcuno se lo sta chiedendo, i miei preferiti sono questi qui)
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Le immagini di questo post:
in apertura, dal film Marie Antoniette di S.Coppola 2006 Claude Monet-Madame Monet en costume japonais Anonimo-Ritratto di Elisabetta I (dettaglio) Eleuterio Pagliani-Donna distesa con ventaglio Foto dal fil Marie Antoinette di S.Coppola 2006 Giovanni Boldini-Berthé che legge la dedica sul ventaglio Foto d'epoca - Sally Rand negli anni '30 Karl Lagerfeld nel 1991 Jessica Chastain per Elle Taiwan 01/18 Foto promozionale del brand di ventagli KhuKhu
Questo articolo ha 4 commenti
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Simpatico sunto ,esaustivo e documentato .Grazie
grazie Nella :=)