Essere grandi non è sempre sinonimo di forza.
Anzi, secondo me qualche volta è uno svantaggio
Perché se sei grande, sei poco flessibile.
E per funzionare, nel mercato di oggi, sei costretto standardizzare: si deve pianificare tutto, produrre in serie, ottimizzare i processi.
Il che non è necessariamente un male: però per la creatività rimane poco spazio.
Non ho niente contro la grande distribuzione, sia chiaro:la trovo ottima per detersivi e surgelati.
Ma nel lifestyle lo standard mi uccide la poesia.
Ecco perché ai big player preferisco i piccoli designer, i piccoli marchi, piccoli negozi.
E qui sotto, come prova, nove creativi/designer/store che mi fanno dire: piccolo è meglio.
Cliccare per credere.
Questo articolo ha 2 commenti
E’ quello che vado ripetendo da (almeno) 25 anni: a me stessa, a chi mi chiede perchè continuo a fare ‘handmade’. Oggi anche ai miei allievi, che spesso non prenderebbero nemmeno in considerazione una produzione artigianale.
Fare in piccolo ha anche un altro vantaggio: la libertà di diversificarsi dalle tendenze generali e rivolgersi a nicchie di mercato. In fondo è la semplice lezione della nostra naturale storia artigianale (da cui tra l’altro sono decollate anche le grandi realtà). Oggi fare in piccolo diventa un’esigenza: mancanza di capitali, possibilità di fare tutto anche da soli o in pochissimi, snellimento nella burocrazia..
Grazie mille per me con questo bellissimo blog. Amo il mio lavoro, e sono lieto che si può vedere l’anima all’interno delle collane che creo.
Sono onorato di essere visto intenationally.
Benedizioni a voi e la vostra,
Jennifer Valentine della Sacra Cake, dove ogni pezzo ha una storia da raccontare.