Nel 2017, la Maison Balenciaga compie 80 anni.
Oggi questa casa di moda fa notizia per le borse stile Ikea, le sneaker amate dai rapper e gli avvicendamenti dei direttori creativi.
Ma non è sempre stato così.
Il Victoria and Albert Museum approfitta della ricorrenza per dedicare una retrospettiva al lavoro del suo fondatore: Balenciaga Shaping Fashion [che io purtroppo non vedrò/blame it on the babies].
Io, più modestamente, ho raccolto un po’ di immagini che documentano la raffinata ispirazione di Cristobal, assieme a qualche aneddoto che racconta la sua personalità.
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- La madre di Balenciaga era una sarta: il piccolo Cristobal iniziò a maneggiare ago e filo da piccolo, nella sua casa di Guetaria
- La prima creazione originale di Balenciaga fu un collare ricamato con perle per il suo gatto: il lavoro venne notato dalla marchesa Casa Torres, una nobildonna locale, che diventò la principale sponsor del giovane sarto e lo mandò a studiare a Madrid
- La pittura Spagnola del ‘600 e quella Francese dell’800 furono grandi fonti di ispirazione per Balenciaga, assieme a continui riferimenti alla sua terra d’origine, la Spagna
- Christian Dior definì Balenciaga “Il Maestro di noi tutti”
- Presso questa Maison impararono il mestiere molti couturier tra cui Oscar de La Renta, André Courrege, Emanuel Ungaro e Hubert de Givenchy
- Balenciaga godeva di grande credito presso i suoi colleghi. Persino Coco Chanel, che era notoriamente una linguaccia, era piena di deferenza nei suoi confronti, tanto da affermare “Balenciaga è l’unico vero couturier. Tutti gli altri sono solo stilisti.”
- Decisamente un anticonformista, Cristobal Balenciaga rifiutò sempre di entrare a far parte della Chambre Syndacale de La Mode, l’organizzazione che raccoglie tutte le più prestigiose Maison parigine
- Nel 1968 Balenciaga chiuse improvvisamente il suo atelier.
Leggenda vuole che Cristobal, alla vista di una minigonna abbia detto “In questo brutto mondo, non c’è più posto per la mia Couture”. - Quando la Maison chiuse i battenti nel ’68, la Contessa Mona von Bismarck – affezionata cliente – si chiuse nelle sue stanze, parata a lutto, per tre giorni interi
- Dal 1968 per quasi vent’anni, la Maison non esiste più: nel 1986 i diritti sul nome e gli archivi sono acquistati dal gruppo profumiero Jaques Bogart, che nel 1997 resuscita la linea di moda arruolando Nicholas Ghesquière
(Il brand passerà al Gruppo Gucci qualche anno più tardi)Ti è piaciuto questo post? Iscriviti al mio corso di Vintage Styling, prossima data a Milano 30 Settembre.