Qualche settimana fa è uscito il mio primo libro Bon Ton Pop, edito da HarperCollins.
In questi giorni sto occupandomi della presentazione alla stampa… e rispondendo a un sacco di domande.
Nelle chiacchiere con i giornalisti sono emerse tante curiosità a proposito del processo che sta dietro alla nascita del libro.
Qui è dove ne condivido alcune anche con te.
Perché l’ho intitolato Bon Ton Pop
Una delle domande che ricevo più di frequente è se ho scelto questo titolo, Bon Ton Pop, e perché.
Ovvio che l’ho scelto io! Mi è venuto in mente sotto la doccia (qui il mio passato da copywriter si fa sentire) e mi è piaciuto subito.
Perché, oltre a suonare bene, e a prestarsi bene a un’impaginazione uniforme, queste nove lettere riassumono molto bene la mia missione – ovvero svecchiare il galateo.
E danno un’indicazione chiara su ció che questo manuale vuol essere. Ovvero, una cassetta degli attrezzi che tutti possiamo usare per migliorare noi stessi e le relazioni con gli altri, tutti i giorni.
Mi piace pensare che il bon ton sia per le relazioni umane ciò che l’ecologia è per il pianeta: un atto di cura e d’amore per l’ambiente che ci circonda.
Il libro è un segno del karma
Un’altra cosa che nessuno sa è che per me questo libro è stato un segno del destino.
Avevo cominciato a parlare di galateo su Instagram solo da qualche mese, ma giá pensavo che scrivere un libro mi avrebbe molto aiutato nella mia mission di svecchiare il galateo.
All’epoca però – pur avendo fatto la giornalista – non avevo idea da che parte cominciare. Per questo, avevo deciso di incontrare una consulente che si occupa di sviluppo di progetti editoriali per capire da dove partire e come fare per approcciare un editore.
Solo pochi giorni dopo l’incontro con questa esperta, ho ricevuto un’email da Patrizia di HarperCollins, una casa editrice molto prestigiosa, che mi proponeva un incontro… per valutare di fare un libro insieme.
Inutile dirlo: per me è stato decisamente un segno del karma!
Chi mi ha aiutato a selezionare i contenuti
Ecco il segreto di Pulcinella più scontato di tutti: un libro è un lavoro di squadra! Personalmente, scrivere non mi spaventa affatto. Ma la selezione dei contenuti mi terrorizza. Vorrei sempre dire/scrivere/approfondire TUTTO.
Quando si lavora a un libro si parte dalla scaletta (che poi diventerà l’indice). Ecco: io avevo fatto un piano che comprendeva di tutto, di più. In pratica, più che un libro, stavo pianificando l’enciclopedia dello scibile umano in tema bon ton.
Dopo la firma del contratto, HarperCollins mi ha affiancato un team, di cui faceva parte anche Lidia, il mio angelo custode. È stata lei, con la sua incredibile esperienza, che mi ha aiutato a definire un piano di contenuti ragionevole, selezionando tra tutte le mie conoscenze quelle più spendibili e trovando un filo logico per dare una visione coerente.
Praticamente, Bon Ton Pop è opera sua 🙂
Ho incontrato il team solo a metà lavoro
Una curiosità che inserisce pienamente Bon Ton Pop nella contemporaneità: il lavoro del libro si è svolto per la maggior parte da remoto e ho incontrato fisicamente il team soltanto a metà del lavoro, in pieno pandemic mood.
HarperCollins mi ha scritto per propormi una collaborazione a fine 2019, ho incontrato Patrizia nel gennaio 2020, abbiamo definito il progetto del libro, con tanto entusiasmo per una nuova idea da realizzare subito … e poi abbiamo firmato il contratto durante il lockdown!
Così, abbiamo iniziato lavorando da remoto, e tra una zoom call e uno skype, sono riuscita ad incontrare di persona il mio fantastico team quando il libro ormai era già a buon punto.
Bon Ton Pop era lungo il doppio
Piccolo capitolo lacrime e sangue che nessuno sospetta. Il mio errore da esordiente è stato scrivere troppo, senza contare che quando vengono impaginate le cartelle di word si moltiplicano fino a quasi triplicarsi …
Insomma: a manoscritto ultimato mi sono resa conto che in impaginato venivano fuori 500 e rotte pagine, mentre la foliazione prevista era di 208.
Motivo per cui, anche se come ho raccontato avevamo già molto sfoltito la quantità di argomenti da trattare prima di partire, una volta che il libro è stato messo in pagina ho dovuto fare un lavoro di limatura super certosino, togliendo alcune parti e snellendo il tutto.
Questa occupazione mi ha tenuto impegnata tutte le sere tra fine aprile e fine maggio.
Infine chicca conclusiva
Infine, curiositá pucciosa.
Ora vi sorprenderò, ma mio marito, che solitamente non si interessa molto al mio lavoro di divulgazione su Instagram (non mette cuoricini ai miei post anche se gli ho aperto un account IG), ha comprato il mio libro invece di tenersi una delle copie che ho ricevuto in omaggio dall’editore.
Come dire: l’amore spiegato semplice.
Se ti ho incuriosito e vuoi leggere Bon Ton Pop, lo puoi trovare qui.
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