Il mondo degli affari è sempre più globale e multiculturale, e questo richiede di saper gestire le differenze culturali che possono creare incomprensioni, conflitti e perdite di opportunità. La business etiquette, ovvero l’insieme delle regole di comportamento e di comunicazione che regolano le relazioni professionali, è un elemento fondamentale per creare una buona impressione. Sebbene i principi fondamentali siano universali, è fondamentale comprendere l’applicazione pratica varia notevolmente a seconda delle influenze culturali. Ciò significa che, mentre in apparenza potremmo condividere gli stessi modi di comportarsi, le sfumature e le interpretazioni possono differire notevolmente. In questo articolo dedicato alla Business Etiquette e contesto globale: scopriamo come superare stereotipi e adattarsi alle differenze culturali.
Stereotipi: andare oltre i cliché culturali
Stereotipi come “gli italiani sono degli ottimi amanti” o “gli svizzeri sono sempre puntuali”…etc possono influenzare le interazioni aziendali. È essenziale superare queste generalizzazioni, poiché ogni individuo è unico e non può essere ridotto a un semplice stereotipo culturale. L’apertura mentale e la volontà di apprendere possono abbattere barriere e creare connessioni più profonde tra persone provenienti da paesi diversi. Detto ciò, quando si tratta di rapporti professionali è fondamentale conoscere e tenere in considerazione le macro differenze culturali che condizionano l’applicazione concreta delle regole di business etiquette.
Differenze culturali sul posto di lavoro: implicazioni e soluzioni
Un elemento fondamentale di cui tenere conto nell’applicazione della business etiquette è che l’uso del tempo e il concetto di priorità varia parecchio in base alle diverse culture. Esplorando il sito suggerito, emergono potenziali problematiche legate alle differenze culturali sul posto di lavoro. Ad esempio, un manager tedesco si aspetta che i suoi collaboratori arrivino in ufficio alle 9:00 in punto, seguano il programma stabilito e completino i loro compiti entro le scadenze previste. Un manager brasiliano, invece, si aspetta che i suoi collaboratori arrivino in ufficio quando sono pronti, si adattino alle situazioni impreviste e svolgano i loro compiti in base alle priorità del momento.
Stesso discorso per quanto riguarda la percezione delle tempistiche e modalità con le quali si stringono accordi lavorativi. Un esempio concreto: un imprenditore americano si reca in Cina per una trattativa commerciale. Si presenta al suo interlocutore cinese con una proposta dettagliata e un contratto da firmare. Il suo interlocutore cinese, invece, si presenta con una serie di domande personali e una conversazione informale. L’imprenditore americano si sente frustrato e impaziente, mentre il suo interlocutore cinese si sente offeso e diffidente.
Come riconoscere le differenze e adattarsi di conseguenza? Le culture tipiche dei paesi nordici, anglosassoni e germanici (altrimenti dette monocroniche) danno priorità al rispetto delle scadenze, alla puntualità, all’efficienza e alla pianificazione. Le culture tipiche dei paesi latini, mediterranei e orientali (dette policroniche), invece, danno priorità alle relazioni, alla flessibilità, alla creatività e alla spontaneità.
Business Etiquette e contesto globale: offese, sensibilità e comunicazione efficace nelle differenze culturali
La difficoltà maggiore dell’applicazione della business etiquette in un contesto multi culturale, sta nel fatto che si possono compiere passi falsi anche in situazioni apparentemente banali. Ad esempio, immaginiamo un contesto in cui il capo è giapponese e l’impiegato italiano, inconsapevolmente, lo fissa con insistenza. In Giappone, il contatto visivo prolungato può essere interpretato come mancanza di rispetto. Riconoscere e rispettare queste sensibilità culturali è fondamentale per evitare fraintendimenti e mantenere relazioni professionali armoniose.
Allo stesso modo la comunicazione in ambito business multi culturale può essere difficoltosa se non si tiene conto del fatto che le culture anglosassoni, germaniche e scandinave hanno una comunicazione esplicita e c’è una notevole dipendenza da ciò che viene effettivamente detto o scritto. Al contrario, culture come quella giapponese, araba e francese preferiscono una comunicazione indiretta, ambigua, emotiva e basata sul contesto.
Ecco due esempi concreti. Un consulente inglese prepara una presentazione per un cliente italiano. Usa un linguaggio semplice e diretto, supportato da dati e grafici. Il cliente italiano, invece, si aspetta una presentazione più elaborata e retorica, arricchita da aneddoti e metafore. Il consulente inglese si sente poco apprezzato e sottovalutato, mentre il cliente italiano si sente annoiato e confuso. Cambiando contesto: un negoziatore giapponese si reca in Germania per una trattativa commerciale. Usa un linguaggio sottile e rispettoso, evitando di dire “no” apertamente. Il suo interlocutore tedesco, invece, usa un linguaggio franco e assertivo, dicendo “no” senza esitazione. Il negoziatore giapponese si sente umiliato e irritato, mentre il suo interlocutore tedesco si sente ingannato e frustrato.
In sintesi, la business etiquette, quindi, non è solo una questione di buone maniere, ma anche di competenza interculturale. Per acquisire questa competenza, è necessario informarsi, osservare, ascoltare, adattarsi e comunicare con sensibilità e apertura. Solo così si potrà creare una relazione professionale basata sulla fiducia, sul rispetto e sulla collaborazione.
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