Proprio mentre gli editori si buttano a pesce sull’e-commerce, c’è chi segue il percorso inverso, e dall’e-commerce passa alla carta stampata.
È il caso di net-a-porter.com che in questi giorni ha lanciato nelle edicole di 60 paesi il primo numero della sua rivista, Porter.
Potrebbe sembrare un ritorno alle origini, visto che Natalie Massenet – fondatrice del famoso sito di fashion e-commerce – ha un passato da editor per WWD e Tatler.
In realtà, anche se una nuova rivista non si sentiva la mancanza, Porter sembra pronto a dare del filo da torcere a ben più blasonate pubblicazioni (primo tra tutti, Vogue). Perché ha degli atout che lo rendono decisamente interessante.
Tipo:
Global appeal: le riviste tradizionali sono local. C’è Vogue Italia, in cui trovano posto (principalmente) i designer italiani, c’è Vogue America, impegnato a promuovere i marchi a stelle e strisce. Ci sono Elle France, Elle Uk, Elle China e via dicendo. Porter rinuncia a questa logica e riunisce in un’unica edizione il meglio a livello internazionale. Il che, oltre a dare al magazine un’allure cosmopolita, è una strategia perfettamente sensata, visto che con pochi clic chiunque, da qualunque posto, può fare shopping da Harrods a Londra, da Bergdorf Goodman a New York, da Isetan a Tokyo (oltre che, ovviamente, su net-a-porter.com).
Top-notch content: niente “tappabuchi”, per ora su Porter c’è spazio solo per contenuti di livello. A partire dalla cover, dove troneggia Gisele, e dai redazionali in cui compaiono, tra le altre, Uma Thurman, Claudia Schiffer, Penelope Cruz, Julianne Moore, Bianca Balti e via dicendo.
Lo stesso vale per gli articoli: c’è un intervista ad Alber Elbaz, Victoria Beckham che dice la sua sulla tecnologia, Manolo Blahnik che spiega le ragioni del suo love-affair con i mules… Insomma, c’è della sostanza
Focus in-Season: ultimamente le pubblicazioni di settore danno ampio spazio alle anticipazioni. In pratica già a gennaio sono impegnate a raccontarci ci cosa andrà di moda l’autunno successivo (blame it on pre-collections). Porter al contrario è esclusivamente dedicato all’hic et nunc: il primo numero, in edicola a Febbraio, è dedicato alla Primavera 2014 e solo a quella. Finalmente!
Straightforward tone of voice: nessuna acrobazia concettuale per descrivere quella che, in fondo, resta solo moda.La borsa da avere è il secchiello, la gonna di stagione ha lo spacco, il dettaglio di stile sono le frange.Detto così, in uno stile semplice e diretto, anche se mai banale. Con buona pace di chi parla di vestiti come se discettasse di filosofia teoretica.
Le immagini sono tratte dalla Issue #1 di Porter Magazine
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