Hai trovato l’offerta di lavoro giusta per le tue esigenze, superato uno, due, tre colloqui e finalmente hanno scelto te! Potrei dire che il peggio è passato, ma voglio essere sincera: non è ancora arrivato il momento di rilassarsi. A prescindere dalla durata del periodo di prova, in generale, quando inizi un nuovo lavoro, le prime due settimane sono fondamentali per stabilire una buona reputazione e integrarti con successo nel team. Cosa puoi fare, oltre che svolgere al meglio le tue mansioni? Ecco una guida pratica su cosa fare e cosa evitare per mettere in luce le tue qualità e la tua professionalità.
Cosa fare nel nuovo posto di lavoro
1. Arriva sempre puntuale o meglio con un piccolo anticipo
Ne abbiamo parlato anche in altri articoli: sul posto di lavoro il ritardo non è contemplato. Dovrebbe essere scontato ma purtroppo non lo è, per questo motivo la puntualità è una caratteristica molto ricercata nei lavoratori, in quanto dimostra dedizione, organizzazione e iniziativa. Una piccola annotazione: se vogliamo instaurare l’abitudine di prendere un caffè prima di sederci alla nostra scrivania meglio arrivare con 10-15 minuti prima dell’orario ufficiale di inizio, in modo da avere il tempo di concederci qualche istante di convivialità con gli altri colleghi prima di concentrarci sul lavoro. Niente rovina l’immagine come chi arriva, accende il pc e un istante dopo si dirige alla macchinetta del caffè, ritardando inevitabilmente l’inizio effettivo dell’orario lavorativo.
2. Vestiti in modo appropriato
Qui non si parla di moda e neanche di saper distinguere l’azzurro dal ceruleo. Ogni ambiente lavorativo ha un determinato dress code e adeguarsi fin dai primi giorni (se non addirittura fin dal secondo colloquio) è determinante per l’immagine che diamo di noi. Dimostrare di essere in grado di comprendere, interpretare e decifrare il dress code sottinteso – se non esistono linee guida ufficiali – è il modo migliore per integrarti con l’ambiente aziendale, i tuoi colleghi e , cosa importante, il tuo manager. Un consiglio per raggiungere questo obiettivo è prestare attenzione all’ambiente che ci circonda quando visitiamo il futuro posto di lavoro in occasione dei colloqui. Così avremo tempo per preparare il nostro guardaroba professionale in caso di assunzione.
3. Sii onesto e ammetti subito mancanze ed errori
Soprattutto quando si comincia a lavorare subito dopo la laurea o quando si ricoprono ruoli con mansioni che non ci sono familiari può capitare di commettere errori e imprecisioni. In questo caso è importante essere onesti e ammettere le proprie mancanze. Anche perché i nodi prima o poi vengono al pettine, si sa.
4. Sii proattivo e dimostra di essere aggiornato
Potrebbe sembrare un luogo comune, ma se vedi un problema, datti da fare. Inutile attendere che ti venga chiesto qualcosa: essere proattivo e prendere l’iniziativa ti aiuterà a farti notare come una risorsa preziosa. Inoltre, non dare l’impressione che le tue conoscenze professionali siano delle sabbie mobili: iscriviti ai blog, unisciti ai gruppi LinkedIn e leggi i giornali specializzati. Discuti del settore con i tuoi colleghi e raccogli opinioni sui problemi che il settore deve affrontare. Oltre che ampliare le tue competenze dimostrerai di poter essere un punto di riferimento autorevole nel tuo settore.
5. Fai networking con i nuovi colleghi
Conoscere e stabilire buone relazioni con i colleghi è essenziale per creare un ambiente di lavoro positivo e collaborativo. Anche per questo il networking è considerato come una parte importante dell’ambito business. Inoltre, il tuo manager chiederà sicuramente ai tuoi colleghi cosa pensano di te, quindi è importante che abbiano l’opportunità di farsi un’opinione (spero alta) di te.
Don’ts del nuovo posto di lavoro
1. Dimenticare i nomi
Tra i primi peccati capitali del nuovo posto di lavoro c’è, senza alcun dubbio, non conoscere i nomi dei propri colleghi. Ovviamente, è poco credibile che ricorderemo subito i nomi di tutti i nostri colleghi se facciamo parte di un team di venti persone. Però è importante prestare attenzione quando qualcuno ci viene presentato. Se possibile teniamo sotto mano un organigramma aziendale, consultiamo Linkedin, scriviamo degli appunti da tenere sotto mano… qualsiasi stratagemma è valido, basta che ci impedisca di dimenticare i nomi. A nessuno piace essere salutati con un generico “ciao cara”, siamo tutti d’accordo?
2. Over performare a tutti i costi
È giusto voler dare una buona impressione di noi ma over performare a tutti i costi è un boomerang che ci si ritorcerà contro senza esitare. In tal senso, è importante tenere conto dei propri limiti. Se ti sovraccarichi non sarai in grado di finire il tuo lavoro in tempo e non consegnerai un lavoro di qualità.
3. Trascurare di informarti sul regolamento aziendale
Non tutti i posti di lavoro ne hanno uno scritto ma spesso c’è, soprattutto se si lavora in multinazionali o in grandi aziende: il regolamento aziendale è un decalogo che i dipendenti sono tenuti a conoscere. All’interno si trovano linee guida e vere e proprie regole da rispettare che non sono trascurabili. Potrebbe trattarsi del dress code, o delle norme che regolano la possibilità di accettare o meno regali dai fornitori. In qualsiasi caso non attendiamo di sbagliare e un richiamo ufficiale prima di informarci in merito.
4. Fare troppi straordinari che in seguito non sono sostenibili
Fare straordinari potrebbe sembrare una prova di dedizione al’azienda ma, in realtà, molti la intendono come la dimostrazione che non stai gestendo correttamente il tuo tempo e quindi sei costretto a sgobbare per rispettare le scadenze. Inoltre, riuscire a rimandare quando possibile e dire dei no, sono un segno positivo di essere in grado di saper riconoscere le priorità.
5. Rifiutare nuove opportunità
Dire no a un’opportunità potrebbe farti perdere occasioni importanti per imparare e crescere. Per questo motivo, anche se il compito non rientra perfettamente nella tua job description. Attenzione, non significa spacciarti per il cugino di turno ma di un’opportunità per ampliare le tue competenze e mostrarti disponibile. Se riconosci che la richiesta esula totalmente dalle tue competenze, meglio dire un no.
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