Qualcuno dice che una sola conversazione a tavola con un saggio vale più di dieci anni passati sui libri. Non è un caso infatti se, dagli antichi simposi in avanti, il gesto di condividere il cibo con altri ha il duplice significato di nutrimento del corpo e condivisione sociale: ovvero di convivialità. Ironia della sorte, oggi viviamo nell’epoca della piazza digitale: condividiamo la nostra giornata sui social, mandiamo fiumi di messaggi via whatsapp e scambiamo decine di email al giorno. Tuttavia, malgrado questa iper-connessione, la sola idea di chiacchierare con sconosciuti per il tempo di una cena è in grado di gettare nel panico la maggior parte di noi. Cos’è, quindi, la conversazione socievole? Come coltivarla?
Ne parliamo in questo articolo.
La conversazione socievole a tavola: cos’è
Abbiamo parlato diffusamente delle regole di bon ton per gli ospiti. Tuttavia occorre fare un approfondimento per quando ci si ritrova seduti attorno a un tavolo per condividere un pasto.
Nel caso in cui ci troviamo in presenza di familiari e amici intimi sono ammesse conversazioni che tocchino ogni tipo di argomento (sempre nel reciproco rispetto, ovviamente); sono ammessi anche scambi d’opinione accese e discussioni animate.
Tuttavia, nel momento in cui condividiamo la tavola con persone che ancora non conosciamo è bene avere maggiore cautela e tatto. Proprio perché non conosciamo bene chi abbiamo davanti. Da questi presupposti nasce il concetto di “conversazione socievole”. Quali sono le caratteristiche principali?
- È inclusiva: affronta temi su cui tutti possano avere qualche cosa da dire.
- È varia: non si sofferma su un argomento unico, ma alterna argomenti diversi.
- Evita gli attriti: non affronta temi scomodi che possano evidenziare differenze di vedute tra i partecipanti.
- È leggera: evita tematiche stressanti, dalla negatività, dalle disgrazie.
- È d’intrattenimento: il suo scopo è essere piacevole e arricchire ognuno dei partecipanti.
Suggerimenti per conversare abilmente
Partiamo da un piccolo inciso: il “regista” della conversazione socievole è sempre il padrone di casa o chi presiede la tavola. Il compito di chi ospita è, innanzitutto, quello di gestire le vicendevoli presentazioni e successivamente di dirigere la conversazione, proponendo argomenti graditi, dando spazio a tutti i commensali e smorzando eventuali attriti.
Chiarito ciò, ecco alcuni suggerimenti per conversare amabilmente:
Praticare l’ascolto attivo
Prestare attenzione autentica a ciò che dicono gli altri è l’ingrediente essenziale per una buona conversazione. Inoltre ascoltare attentamente i dettagli ci fornirà infiniti spunti per fare domande non scontate e fare un inventario di argomenti che potremmo a nostra volta riciclare nelle prossime conversazioni che ci aspettano.
Fare domande aperte
Tipiche domande aperte sono quelle che cominciano con “dimmi”, “raccontami” “descrivimi”. Un piccolo trucco? Fare domande relative a ipotesi irrealistiche. Ad esempio: “se avessi due settimane e fondi illimitati, quale sarebbe il viaggio che faresti?”.
Mostrare curiosità
Sapere poco di un determinato argomento è l’elemento più prezioso per una conversazione interessante. Le persone amano sentirsi competenti, saranno liete di raccontare a chi non ne sa nulla i sommi capi di un argomento che conoscono. Ovviamente ci si limiterà ad argomenti di ordine generale: le domande personali non sono curiose, ma invadenti.
Eliminare le distrazioni (NO ai telefoni)
Lasciare il telefono in borsa è il modo migliore per dedicare tutta la nostra attenzione a chi ci sta parlando. Inoltre è una vera e propria regola di galateo. Limitiamo, quindi, l’uso del cellulare a casi di stretta necessità.
Non temere il silenzio
Il silenzio spesso causa imbarazzo, perché viene percepito come una mancanza, un vuoto da riempire a tutti i costi. La fretta di riempire i “vuoti” sono però anche l’occasione migliore per pronunciare frasi sbagliate e uscite infelici. Al contrario il silenzio va coltivato, perché è lo spazio che permette alla conversazione di esistere, e dovrebbe essere riempito solo di ciò che serve.
Fare i compiti
Possiamo sempre giocare d’anticipo. Se sappiamo già chi saranno i nostri commensali, possiamo fare un giro sui social per farci un’idea di quali argomenti amano interessarsi. Un altro suggerimento è quello di scorrere i giornali nei giorni precedenti a caccia di qualche notizia leggera d’attualità che si presti a diventare spunto di conversazione.
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