I compleanni sono la celebrazione della vita per eccellenza; eppure, a tutti prima o poi è capitato di partecipare a una festa in cui hanno rimpianto di essere nati. Purtroppo, come ci insegna l’esperienza, esistono contesti sociali in cui il bon ton è un concetto tanto alieno quanto un piatto di pasta al dente in Inghilterra. Le vostre preziose testimonianze lo confermano. Ecco quindi un nuovo capitolo di galateo horror stories: feste di compleanno da dimenticare.
Buon compleanno!… o forse no? Quando l’unico a festeggiare sei tu
Ogni festa di compleanno ha la sua buona dose di disastri e imprevisti; da quella zia che decide di rivelare i tuoi imbarazzanti segreti d’infanzia, al DJ che confonde “musica di sottofondo” con “concerto heavy metal”, fino alla torta che non basta per tutti gli invitati. Eppure ci sono alcuni capisaldi del galateo che non dovrebbero mai venire meno. Il primo riguarda certamente gli inviti. Come per i matrimoni (se vuoi approfondire l’argomento leggi qui), bisognerebbe essere sempre chiari su chi è chiamato a partecipare. Questo eviterà malintesi e incomprensioni.
“Festa di un amichetto di mio figlio. La mamma specificò nella chat di gruppo che alla festa noi genitori avremmo potuto mangiare la torta. Arrivati alla festa, scopriamo che i bambini mangiavano in un tavolo a loro dedicato, i familiari del festeggiato in un altro tavolo, e noi genitori dei bambini invitati siamo rimasti a un tavolo in disparte a guardare gli altri che mangiavano. Però alla fine la torta l’abbiamo potuta assaggiare”
“Decido di fare una festa con pochi invitati e creo un gruppo WhatsApp per comunicare giorno e ora. Una mia amica mi ha scritto chiedendomi se per caso mi fossi dimenticata di invitare il suo ragazzo (io non avevo invitato i fidanzat* di nessuno) perché secondo lei meritava di essere presente alla festa più di altre persone che invece avevo invitato. Io sono rimasta scioccata”
Altro tema importante sono i costi eventuali per partecipare alla festa. Oggi, è sempre più diffusa l’usanza di partecipare a compleanni in pizzeria o al ristorante, dove il conto viene suddiviso alla romana tra tutti gli ospiti. Purtroppo questa modalità non ci stupisce più, tuttavia è essenziale che il festeggiato chiarisca fin dall’inizio che ogni invitato dovrà pagare la sua parte di conto.
“Invitati a una festa al ristorante: la festeggiata ordina per tutti antipasti misti, varie portate, il dolce, alcune bottiglie di vino di suo gusto..alla fine della serata arriva il conto e passa da ognuno di noi personalmente a chiedere 50 euro a testa perché aveva diviso il conto alla romana tra tutti”
“Io a 8 anni, invitata al compleanno da vicina di casa, dopo cena chiedono soldi per pizza ai genitori”
“Festeggiata sbuffa e fa pesare (non troppo velatamente) di aver offerto due spritz agli invitati”
Feste di compleanno da dimenticare: il black out del galateo sociale
Come abbiamo visto in altri articoli gli ospiti dovrebbero sempre tenere a mente alcuni principi di buona educazione. Tuttavia, sembra che alcune circostanze producano dei momentanei black out nella applicazione del galateo di base.
“Bambini urlanti ovunque, panini al latte nel Vhs e mi è sparita una Montblanc dal secrétaire”
“Ex suocero, 1°compleanno di mia figlia, si riempie le tasche di cioccolatini del buffet”
“Mamme ubriache alla festa dei figli”
“Figlia presa in giro perché ha regalato un libro (4 anni)”
Stesso discorso riguarda la RSVP. Credo che non esista incubo peggiore di un compleanno in cui tutti gli invitati danno forfait. Certamente ognuno è libero di declinare un invito, ma è assolutamente inammissibile fare ghosting o mancare all’appuntamento dopo aver comunicato la nostra presenza.
“Al mio 11esimo compleanno non si presentò nessuno. Ho chiamato uno ad uno i miei compagni di classe per sentirmi dire ogni volta una scusa diversa. Oggi ho 30 anni e ancora mi domando perché”
“Decido di festeggiare i miei 40 anni con un gruppo ristrettissimo di amiche: mi danno tutte forfait con scuse piuttosto banali e non propongono neanche una data alternativa per vederci. Pensavo volessero organizzare una festa a sorpresa… e invece, no”
“Organizzo cena di compleanno in osteria invitando 15 persone tra amici e parenti strettissimi. La mia amica più intima mi dà forfait poco prima della data scelta. Mia cognata con i figli telefonano 15 minuti prima di andare a tavola per dire che non verranno, con scuse palesemente false. I miei parenti più stretti ostentano muso lungo e silenzio ad oltranza per quasi tutta la sera. Neanche gli auguri. Pare che uno di loro avesse il mal di testa, problema che non sapevo fosse contagioso. L’imbarazzo si taglia a fette. I ristoratori ci rimangono male anche loro, tanto che non mi fanno pagare gli assenti. Credo che non sono una persona tanto orribile da meritarmi questo!”
Ultimo, ma non ultimo, il capitolo regali. Come dice la parola stessa, un “presente” è un segno concreto che ricorda al festeggiato chi ha partecipato alla propria festa. A meno che il regalo non sia compreso nel festeggiamento (ad es. se le amiche mi regalano una giornata alle terme insieme), è mancanza di educazione presentarsi a mani vuote. Tuttavia, se proprio non abbiamo fatto in tempo a procurarci un dono degno, possiamo far recapitare il pensiero successivamente. Meglio essere sinceri che essere etichettati come quelli che fanno regali brutti.
“Cognata arriva con regalo per le mie figlie due mesi dopo: “Ho preso ai saldi, se non va bene ricicla”
“A una mia festa di compleanno un amico si è presentato con una tazza (palesemente usata) avvolta in un cartoccio di carta da regalo riciclata”
“A mia sorella ventenne i parenti hanno regalato una bottiglia di Jack Daniels. Lei è astemia”
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Questo articolo ha un commento
Qualcuna tra queste storie è successa anche a me o nella mia famiglia!
Quelle relative airegali, anche a Natale
Mi piacciono le feste, ma con poche e scelte persone!
Ciao, Fior