La mia passione per le buone maniere è cominciata molto presto.
Avrò avuto sì e no 5 anni, e ovviamente, come tutte le bimbe di quell’età, ero in fissa con le principesse.
Una sera, mentre a tavola combinavo non so che pasticcio, qualcuno mi disse che se da grande volevo davvero sposare un principe avrei dovuto essere ben educata.
Probabilmente lo scopo di questa frase detta con leggerezza era semplicemente quello di tenere buona una bimba e arginare un disastro momentaneo.
E invece.
Da lì sono andata in fissa con le buone maniere e il galateo.
Ho cominciato a leggere tutti i libri di bon ton che riuscivo a scovare.
Il primo è stato il classico di Lina Sotis che ho trovato in casa, seguito dal famoso Donna Letizia e altre pubblicazioni varie ed eventuali.
Per un certo periodo, volevo addirittura dare del Lei ai miei, chiamandoli Madre e Padre.
La principessa Sissi (che la Rai passava e ripassava in TV nelle sere d’Estate) era il mio role model.
Qualche anno dopo, complice Lovely Sara, ho implorato i miei genitori affinché mi mandassero in collegio a Firenze.
(Alla fine li ho convinti, ed è stato bellissimo).
Oggi aggiungo un altro tassello alla mia carriera di paladina dell’educazione, insegnando al corso di Bon Ton e Galateo Moderno, che terrò questo autunno con Rossella.
Perché – ne sono convinta più che mai – le belle maniere fanno bene alla salute.
Nostra e soprattutto di chi ci sta intorno.