Il galateo del lutto è una parte importante della cultura che spesso viene trascurata. Proprio per questo, quando accade di dover presenziare a un funerale siamo colti da molti dubbi. Come vestirsi? Devo scrivere un biglietto? Portare dei fiori? L’argomento è stato trattato diffusamente qui. In questo articolo ci soffermiamo su un aspetto molto importante: come comportarsi quando sui necrologi e manifesti funebri si legge “Non fiori ma opere di bene”? Ne parliamo in questo articolo.
Cosa significa “Non fiori ma opere di bene”
Da tempo immemorabile, la dicitura “Non fiori ma opere di bene” esprime la volontà dei parenti più stretti, o del defunto stesso, di orientare le attenzioni di amici e conoscenti che vogliono fare un gesto concreto di partecipazione al lutto.
L’alternativa più conosciuta è certamente l’invio di una corona di fiori per abbellire la chiesa nel momento delle esequie. Tuttavia, molti scelgono di richiedere che questi soldi siano devoluti in donazioni a opere benefiche. Questo gesto non solo onora il defunto in modo significativo, ma ha anche un impatto positivo sulla società. Scegliere di donare in memoria di una persona cara è un modo toccante per trasformare il dolore in un’opportunità per il bene, creando un’eredità di generosità e altruismo che perdurerà nel tempo. Come fare? Ne parlo nel prossimo paragrafo.
Come fare “Opere di bene” in commemorazione di un defunto?
Come detto prima, la dicitura “Non fiori ma opere di bene” su necrologi e manifesti funebri sta a indicare che al posto dei fiori la famiglia del defunto preferisce che si facciano delle donazioni in denaro a favore di opere benefiche. Ma quale scegliere? E come comportarsi?
Può capitare che i familiari stessi indichino un ente ben preciso. In caso contrario, è importante premurarsi di scegliere un’organizzazione che sia allineata con le cause care al defunto. In questo modo si farà anche un tributo ai valori e agli interessi del defunto stesso, contribuendo al bene comune in suo nome.
Non esiste una cifra stabilita dal galateo per questo tipo di donazioni, si tratta di una scelta completamente discrezionale. Ciò che conta è che chi dona si senta a proprio agio con la propria scelta. È importante sottolineare che la famiglia del defunto non deve essere messa a conoscenza dell’importo delle singole donazioni, ma solo del totale.
E’ buona pratica contattare l’associazione benefica scelta per capire se prevedono di notificare la donazione alla famiglia. Questo è un passo che dovrebbe rientrare nei loro doveri inderogabili. Tuttavia, se per qualche motivo non è possibile farlo, ci sono due strade da seguire. La prima è il silenzio: si sa, il bene va fatto in silenzio, non occorre necessariamente rendere la cosa pubblica. La seconda opzione è scrivere una lettera o un biglietto alla famiglia, esprimendo le proprie condoglianze e menzionando la donazione fatta a nome del defunto.
In generale, per motivi legali e di trasparenza, è sempre consigliabile conservare una ricevuta della donazione effettuata all’ente prescelto.
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