C’è un verso di una canzone che dice “Fare il bagno al largo, per vedere da lontano gli ombrelloni”. Ecco, so che Giuni Russo non è un riferimento culturale né universale né particolarmente sofisticato, ma sono certa che tutti prima o poi hanno vissuto l’esperienza di volersi tuffare in acqua nel disperato tentativo di distogliere lo sguardo dal proprio vicino di sdraio. Ecco quindi il galateo horror stories in spiaggia: i racconti dell’orrore che fanno venir voglia di fuggire lontano, lontano dall’ombrellone.
Galateo horror stories in spiaggia, ovvero: dimenticarsi che siamo in un contesto pubblico
Leggendo i vostri racconti su questo argomento ho pensato: dopotutto, ci sarà un motivo per cui hanno inventato le porte. Ci sono poche cose che feriscono gli occhi come gli atti intimi compiuti in luogo pubblico. Eppure, non si sa perché, alcune persone sono convinte che nel momento in cui si pianta l’ombrellone, come per magia la sua ombra crei solide mura di privacy. E invece non è così: in spiaggia ci troviamo in un contesto pubblico e come tale dobbiamo comportarci. Ciò significa che la depilazione on the beach non è consentita, come qualsiasi altra attività che normalmente si svolge a porte chiuse. Da soli o in compagnia. Sto esagerando? Purtroppo no.
“Gruppo di amiche in spiaggia che chiacchierano sui lettini in spiaggia e orrore… una si stava passando sulle gambe un depilatore a batteria!”
“Vicina d’ombrellone che si spinzetta sopracciglia e gambe perché dice: al sole si vedono meglio i peli”
“Al lago e al mare vedo spesso gente che si taglia le unghie dei piedi con il tronchesino”
“Signora con bikini leopardato, sfodera rasoio in spiaggia e si depila le ascelle davanti a tutti. Very last minute!”
“Cambio di assorbente in tenda in spiaggia, senza alcuna chiusura”
“Vedo spesso coppie che si schiacciano i brufoli a vicenda sotto l’ombrellone”
“Purtroppo ho visto bisogni, presumibilmente umani, sul fondale”
“Ho visto due persone fare sesso coperti da un lenzuolo, di giorno davanti a tutti”
Horror stories in spiaggia: quando il sole ti fa dimenticare ogni regola di galateo
Sole, mare e vacanza sono una combinazione che può risultare esplosiva quando si tratta di bon ton. Poi si sa: il caldo può giocare brutti scherzi. Ma tutto questo non significa che quando ci troviamo in spiaggia possiamo permetterci di sorvolare su ogni regola di buona educazione. Ho parlato del galateo al mare qui. In questa sede mi limito a ricordare che esistono alcuni capisaldi da tenere sempre a mente.
Quando ci troviamo sotto l’ombrellone non si urla, non si ascolta musica ad alto volume, non si conducono telefonate fiume condividendo con tutti i presenti la propria conversazione. Ma soprattutto si deve avere un’attenzione particolare nella gestione dei figli e di eventuali amici a quattro zampe, tenendo a mente che ogni stazione balneare è provvista di un proprio regolamento. Ciò significa che non è scontato che gli animali siano ammessi o che giocare a palla o a racchettoni non sia consentito.
Ricordiamo sempre che ci troviamo in uno spazio condiviso dove la nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri. Inoltre tutti desiderano stendere il proprio telo sulla sabbia pulita, quindi è importantissimo non lasciare alcuna traccia del nostro passaggio quando andiamo via. Infine una piccola chiosa sul dress code da spiaggia: ognuno è libero di scegliere il costume che preferisce ma sarebbe meglio non dimenticare il decoro. Ciò significa che la nudità non è un peccato ma meglio sincerarsi che sia il contesto adeguato. E quando ci rechiamo al bar per mangiare o bere un caffè ricordiamo che non siamo più sotto l’ombrellone, quindi almeno un pareo è d’obbligo.
“Vicini d’ombrellone si alzano per andare a fare il bagno. Poco dopo dalla loro borsa comincia a suonare una sveglia in modo persistente e ininterrotto. Dopo mezz’ora di questo tormento ho deciso di andare al bar in attesa che tornassero per spegnerla”
“Gommone arriva in spiaggia con passeggeri che sbarcano urlando terra, terra, accampandosi con cibarie di ogni tipo e giochi molesti”
“Persone che occupano l’ombrellone all’alba e si presentano in tarda mattinata”
“Signora vicina di ombrellone che guarda sul cellulare le repliche di Temptation Island a tutto volume”
“Signore degli ombrelloni vicini che commentano a voce alta l’aspetto delle persone che passeggiano sulla spiaggia”
“Chiosco sulla spiaggia: persone di tutte le età con costume bagnato o unte di crema che si siedono sulle sedie del bar senza nemmeno un pareo”
“Persone che fumano anche in presenza di bambini piccoli e buttano i mozziconi di sigaretta sulla sabbia, anche se sono presenti posacenere incorporati nell’ombrellone”
“Musica a tutto volume proveniente da casse portatili e vociare molesto”
“Genitori che scavano una buca e fanno fare la cacca ai figli sotto l’ombrellone”
“Bimbo di 3 anni, lasciato senza costume dalla madre, che si siede sulle sdraio dei vicini d’ombrellone senza che nessuno obietti”
“Gruppo di adulti che si sono ubriacati in spiaggia lanciando commenti molesti alle ragazze presenti”
“Cani lasciati senza guinzaglio in spiaggia, liberi di saltare sulle sdraio altrui”
“Teodora, una “tenerissima” iguana ravennate lasciata libera di aggirarsi sulla spiaggia”
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Questo articolo ha 9 commenti
Il vociare molesto è nulla rispetto a gruppo di ragazzini che bestemmiano come intercalare…
Urca!
quest’anno ragazzi, ragazzini e donne molto “tenute”…
In effetti, purtroppo, molte volte sembra di stare alla sagra del disagio.
PS: l’iguana mi ha fatto morire 😂
Grazia
🙂
La mia mamma mi ha raccontato di una persona che cercava disperatamente la dentiera che aveva lasciato ‘un attimo’ sulla sabbia
😅😅
Persone che utilizzano ombrelloni e lettini altrui durante la pausa pranzo/riposo (perché quando sono arrivate in spiaggia dicevano che “sono abituati a stare al sole” 😱
aarrrghhhh!