Quando si tratta di tradizioni nuziali le informazioni che si trovano (soprattutto in rete) sono tra le più svariate e fantasiose. Il più grande inganno è dovuto probabilmente al fatto che quelli che oggi vengono venduti come elementi imprescindibili in uno sposalizio, sono in realtà tradizioni relativamente recenti. Senza andare troppo lontano, ci stupiremmo nello scoprire che, solo agli inizi del ‘900, il galateo del matrimonio era parecchio diverso da quello contemporaneo. Medesimo discorso per quanto riguarda l’anello di fidanzamento, ritenuto da tutti come il dono indispensabile, simbolo dell’impegno da parte del futuro sposo. Ma è sempre stato così? Se volete scoprire tutto su storia e etiquette dell’anello di fidanzamento, questo articolo fa per voi.
Storia dell’anello di fidanzamento
La tradizione di indossare un anello per simboleggiare un legame si perde nei tempi. Già gli egizi indossavano “anelli” fatti di fibre intrecciate, mentre nell’antica Roma si usavano anelli in metallo tra cui anche l’oro. Anche l’abitudine di indossare l’anello all’anulare sinistro è antica: i greci, infatti, sostenevano che proprio da quel dito partisse una vena che va al cuore (per approfondire il significato di ogni dito leggi qui). La cultura cristiana riprende questi usi antichi; infatti nel’anno 850 d. C. papa Nicola I ufficializza il significato dell’anello, dichiarando che esso incarna l’intenzione di matrimonio verso la donna a cui viene donato.
Tuttavia, il primo anello di fidanzamento di cui si ha memoria storica risale al XV secolo, quando l’Arciduca Massimiliano d’Austria decide di donare un solitario, come promessa di matrimonio, a Maria di Borgogna. Malgrado questo episodio sia storicamente importante, non si può dire che l’usanza di regalare un anello in segno di fidanzamento abbia origini così antiche.
Con buona pace di tutti i romantici l’unico anello importante era quello messo al dito della sposa il giorno del matrimonio. Prima di quella data, era certamente comune che il promesso sposo facesse regali alla futura sposa, ma non necessariamente gioielli. Inoltre, i doni venivano consegnati alla fanciulla non in occasione della proposta ma nell’imminenza del rito nuziale vero e proprio… e di certo non erano un solitario.
La consuetudine di regalare l’anello di diamanti in occasione dei fidanzamenti, nasce verso la fine degli anni ’30. Un diamante è per sempre. Vi suona familiare? Questo è il geniale slogan pubblicitario ideato negli Stati Uniti dal brand De Beers per implementare la vendita dei diamanti facendo leva su un concetto semplice ma incisivo: ti dono qualcosa che simboleggia il mio amore eterno. Infine, la gioielleria Tiffany & Co. lancia un modello ispirato all’anello di Maria di Borgogna et voilà: il solitario diventa il gioiello di fidanzamento desiderato e sognato da tutte le donne.
Galateo del matrimonio: quale anello di fidanzamento scegliere e quando si dona
Tradizionalmente spetta all’uomo scegliere l’anello da donare (come anche la decisione di fare la proposta) ma nel mondo contemporaneo è piuttosto usuale che venga scelto insieme alla futura sposa. I modelli sono molteplici, come già detto la moda del solitario è relativamente recente. In epoca vittoriana vanno di moda i cosiddetti posy rings: anelli decorati da pietre di diversi colori, spesso con iscrizioni. Si preferiscono comunque pietre chiare, mentre sono “vietati” il rubino (rosso, quindi troppo passionale) e lo smeraldo (il verde è infatti il colore dell’incostanza: verdi sono i tavoli da gioco, la cartamoneta etc.). Oggi, ovviamente, tutte queste credenze non valgono più. Quale anello di fidanzamento scegliere è dunque più una questione di gusti che di Bon Ton.
Per quanto riguarda il galateo le regole sono poche ma precise:
· Se uno dei due futuri sposi ha avuto un precedente matrimonio, l’anello non si indossa fino a che il divorzio non è finalizzato.
· Rifiutare un anello di famiglia, se non incontra il nostro stile, è possibile ma senza dimenticare le buone maniere. Ad esempio, se la famiglia è d’accordo, si può proporre di rivisitare la montatura.
· Il giorno del matrimonio l’anello va affidato alla damigella d’onore o alla testimone: la sposa andrà in chiesa senza alcun anello, per dare il giusto risalto alla fede. Potrà essere indossato insieme alla fede al ricevimento.
· Dopo il matrimonio l’anello si può indossare o sopra la fede oppure sull’anulare destro. Indossato con la fede conta come un gioiello unico.
· In caso ci si lasciasse prima del matrimonio l’anello va restituito, soprattutto se si tratta di un gioiello di famiglia.
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