Il Galateo di Tinder (e delle altre dating app)

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Approfitto del giorno di San Valentino per parlare di una piaga sociale, ovvero le cattive maniere su Tinder (e altre dating app).
Se ci sono articoli, pagine facebook e pure un subreddit dedicate alle Tinder Horror Stories qualcosa vorrà pur dire.
Il galateo del dating online è ampiamente sottovalutato… E a me l’argomento sta a cuore, visto che in tempi non sospetti (era il lontano 2007) ho conosciuto il mio futuro marito in rete.

Oggi, passo serate a ridere (e piangere) leggendo il subreddit di cui sopra.
Da un po’ di tempo ho aperto un profilo Tinder (mi serve per fare benchmark, e a rivalutare mio marito nelle inevitabili giornate no) e da lì mi è venuta l’idea per questo post.

Sfogliando la più celebre delle dating app più famosa mi sono resa conto di quanto poco curato sia il profilo medio.
Insomma, basta poco, signore e signori, per presentarsi un pochino meglio.
Anche se solo attraverso lo schermo di un telefono.

Per cui via, ecco i miei consigli sinceri e non richiesti

1. Scegliere BENE la foto profilo

due ragazzi in primo pianoUna foto vale più di mille parole, e quindi scegliere bene la foto profilo mi pare una cosa scontata.
Invece, per mia esperienza, molta gente si accontenta di immagini sfuocate, controluce, o sceglie addirittura foto di gruppo, in cui non è chiaro chi dovresti swippare.
Chiaro, nessuno si aspetta uno shooting professionale, e la foto perfetta forse non esiste.
Ma di sicuro la foto profilo deve assolvere una funzione: quella di mostrare chiaramente il viso (a meno che tu non abbia uno di quei profili fedifraghi tristanzuoli). Per cui, NO ai primi piani con gli occhiali da sole, alle foto scattate sulle piste da sci, agli scatti artistici in controluce.
Passando all’estremo opposto evitiamo anche di mettere come prima immagine lo scatto in bikini o col pettorale in bella vista…Il taglio ideale della foto che ci presenta è più o meno a mezzobusto.
Secondo un tinder coach (si, esistono), la regola aurea per ottenere più swipe è: sorridere se si guarda in camera, non sorridere se si guarda fuori campo.
Per chi è interessato all’argomento, ci sono siti come questo  e app come questa che consentono di analizzare il “sentiment” delle foto-profilo.

2. Metti un po’ di BRIO NELLA TUA BIO

un ragazzo su una sedia con un libro sulla testa e fogli che volano intorno
Io non capisco perché la gente non compila la bio su Tinder.
Chi mai si presenta senza dire nulla?
E poi, una volta vista la foto, dovrei fare swipe sulla fiducia?
Eppure secondo la mia esperienza, a braccio il 40-50% dei profili viene lasciato in bianco.
Boh.
La seconda cosa peggiore dopo una bio assente è l’infilata di luoghi comuni: dreamer – travel lover – foodie  non dice di  nulla di te che non si possa applicare al 90% degli esseri umani su questo pianeta.
Qui come su altri social – le bio più carine sono quelle ironiche e leggere.
Il segreto per parlare di sè senza essere noiosi è essere specifici. Invece di dire: mi piacciono la musica, i viaggi e i dolci, meglio dire: sono una fan degli Iron Maiden, faccio spesso weekend nelle capitali europee, e cucino la migliore tarte tatin della città.
Siccome siamo pur sempre su una dating app, nella bio sarebbe anche carino lasciar intendere – a grandi linee -cosa si sta cercando in termini sentimentali. Così si evitanto fraintendimenti e perdite di tempo. Ottimi a questo scopo gli acronimi da LTR (long term relationship, la cosa seria) a ONS (one night stand, l’avventura di una notte). Tra l’altro gli acronimi sono popolarissimi nel mondo del dating online: qui una lista di quelli maggiormente utilizzati.

3. Chi MESSAGGIA PER PRIMO su Tinder?
un ragazzo che messaggia sul suo telefonino

Lo so cosa state pensando: chi se ne importa.
Ma se mettendo su Google ” Who messages first on Tinder” ritornano oltre 14 milioni di risultati, vuol dire che il dilemma è evidentemente popolare.
Se vogliamo applicare le regole galateo tradizionale, la risposta è sicuramente indubbia. Tocca all’uomo iniziare l’interazione, a match avvenuto, perché la signora swippando a destra gli ha dato implicitamente il consenso a “fare un passo avanti”.
Quanto senso abbia applicare su tinder le regole del galateo scritte un secolo fa, io non lo so.
E se una signora desidera cominciare a parlare per prima, non ci vedo nulla di male.
Sicuramente, però, il signore che prende l’iniziativa si fa carico di una piccola incombenza e dimostra spirito cavalleresco…
E in fondo, anche nel 21 secolo, ci sono donne che apprezzano queste cose.

4. Esercitarsi nell’arte della PICK UP LINE…

due ragazzi che conversanoAprire una conversazione con un “ciao come stai?” buttato lì non offre molti spunti…
E uno scambio di battute che comincia così in salita può stroncare la relazione sul nascere.
Una frase spiritosa, una battuta con un riferimento alla bio, una domanda curiosa sono molto più efficaci per dare via a una conversazione, e permettono meglio di valutare il feeling reciproco.
Soprattutto nelle prime battute, attenzione ai typo e ai congiuntivi.
Solitamente, il passo intermedio tra Tinder e la vita vera è Whatsapp. Secondo me me il tempo giusto per chiedere di passare ai messaggi sul telefono è qualche giorno: prima fa stalker (o disperato/a), dopo fa “ruota di scorta”.
Vietato comunque offendersi se l’altro/a non si sente a suo agio a condividere il numero personale.
Ovviamente, se (come succede a me) non si intende dar seguito alla conversazione, è obbligatorio metterlo in chiaro fin dalle prime battute, per evitare di creare false aspettative.

5… E preparare un messaggio di ADDIO

un ragazzo con il braccio alzato in saluto proietta la sua ombra su un muro verdeÈ inevitabile, prima o dopo, voler chiudere una conversazione.
Ma sparire e basta (detto anche ghosting) non è accettabile, così come un-matchare senza neanche un ciao.
Per questo, il mio suggerimento è quello di prepararsi un messaggino standard di addio, da adattare eventualmente di volta in volta. Qualcosa di cortese ma fermo “Ti ringrazio tanto per le chiacchiere, mi sembra che siamo in cerca di cose diverse 🙂 ”

Extra: Primo  incontro VS Primo appuntamento

i piedi di due ragazzi in jeans e scarpe da ginnastica
Siccome le relazioni sono (anche) una questione di chimica, indipendentemente dal feeling che abbiamo sviluppato online, non possiamo essere sicuri della nostra reazione “a pelle” (e nemmeno di quella del partner, a dirla tutta) fino a quando non ci incontreremo di persona.
A fronte di un’incognita di questa portata, secondo me imbarcarsi a scatola chiusa in un vero e proprio appuntamento destinato a durare diverse ore secondo me è un po’ un terno al lotto.  A mio parere la cosa giusta da fare è organizzare un primo incontro veloce e assolutamente informale – un caffé al volo, un bicchiere (UNO) dopo l’ufficio e prima del cinema con le amiche…I nsomma un incontro dalla durata BEN DEFINITA e LIMITATA  per stringersi la mano e valutare il feeling.
Se questo primo incontro è positivo, solo allora si passerà al vero e proprio primo appuntamento.
E poi, se son rose fioriranno…

una coppia dove lui tiene in bracio lei

Foto di apertura di Pablo Heimplatz
Matheus Ferrero, Dmitry Ratushny, Alex Holyoake, Jonas Leupe,
Ioana Cristiana, Kiwihug, Toe Heftiba tutte via @Unsplash

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