Novembre: tempo di samples sales, ovvero quelle s-vendite di pochi giorni in cui i designer/showroom/eccetera si disfano di campionari e rimanenze a prezzi più o meno scontati. Un’occasione unica per aggiudicarsi qualche pezzo da novanta senza dover accendere un mutuo decennale.
Ma mentre nel resto del mondo le le samples sales sono di fatto accessibili a chiunque (al massimo, previa registrazione), a Milano sono ammantate di un mistero che sembra di aver a che fare con la Massoneria.
Va bene che il primo giorno è in genere riservato alla stampa. E mettiamo anche in conto l’esistenza di una mailing list.
Però: a Londra c’è un account twitter che avvisa delle vendite prossime venture. A New York basta consultare il Time Out per sapere chi svende cosa, e dove. E pure a Parigi ci sono siti e blog che segnalano le Ventes Priveés.
A Milano, invece, no.
A parte una scarna sezione su LoveMimi, che riporta un centesimo degli eventi, il nulla assoluto.
A me sembra un’altra (ennesima) espressione della mentalità tutta italiana per cui “bisogna conoscere qualcuno”.
Ma magari mi sbaglio. Spero.
(PS. Ho deciso: un giorno che mi annoio provo a scrivere a tutti gli uffici stampa per chiedere se mi avvisano delle sample sale, in modo da poter mettere online le date. Vediamo cosa mi dicono.)
Questo articolo ha 8 commenti
Non credo che ti sbagli. Comunque è un settore ancora tutto da esplorare, potresti essere la prima ad aprire una sezione del genere. Fossi in te quel giro di telefonate lo farei..!
Adriana lo farò giuro. Il giorno in cui sentirò fortissimo il bisogno essere mandata a quel paese 🙂
Secondo me viene piuttosto da una mentalità contorta che abbraccia due categorie: il brand, che non vuole “svendere” agli occhi di tutti il proprio marchio, e il consumatore che sa della cosa, che un po’ ci gode a non diffondere la voce, così da non perdere l’effetto “status” quando l’amica/o di turno esclamerà “UUaaaaooo dove hai preso quella borsa da tremilionidieuri”. Nessuno direbbe mai “ad una svendita” perchè da noi sei più figo se spendi tanto. Pensa che gli altri sono più fighi quando risparmiano e fanno l’affare.
Come siamo sciocchi noi italiani.
A presto,
Giuliana di http://www.inciampando.com
Guarda credo tu abbia colto nel segno. Non volevo essere prolissa ma penso proprio che questi due aspetti si fondano. Da una parte, fa figo andare alle vendite se queste sono percepite come “esclusive” (poi ci trovi cani e porci, ma vabbè).
Dall’altra sicuramente i brand hanno paura di far percpepire che si svendono. Come se poi fossimo tutti ciechi e non li vedessimo su privalia, nelle stock house, negli outlet e via discorrendo. Producessero meno se vogliono essere esclusivi a tutti i cosi.
Ah, dimenticavo, i forecast di fatturato. Shame 🙂
Scusami per il doppio commento, mi viene in mente la pubblicità della macchina, credo sia la Dacia. Una coppia di fighetti va a vedere un suv e al momento del prezzo esclamano “Così poco? Noi volevamo spendere molto di più!” E gli amici disgustati dalla cifra “misera” per la macchina che invece è fantastica.
E’ proprio lo specchio di una fetta di gente italiota.
Penso tu abbia proprio ragione.
Comunque per l’iniziativa finale buona fortuna, anche se credo che a te risponderanno.
Per quanto mi riguarda ci sono uffici stampa che non danno segni di vita nemmeno quando chiedi informazioni per scrivere un post.
Ma è OVVIO che non mi risponderanno MAI: ça va sans dire.
Molti uffici stampa che non fanno propriamente gli uffici stampa, piuttosto gli uffici di product placement.
Prova tu a poubblicare un loro prodotto su una testata che non gli va a genio: sono cazzi per tutti.
Complimenti per il sito. Sono portoghese da un puo di anni in Italia e devo dire che sei uno dei pochi siti si non l’unico che riesco a leggere in lingua italiana. Sono d’accordo con tutto quello che è stato detto, maledetta mentalità. Si cercate – Evviva le svendite per la stampa! in Facebook vi appare un grupo con tutte le svendite a Milano.