L’analisi del colore può sembrare una cosa tecnica, ma all’atto pratico è proprio divertente.
Il processo è empirico: si procede accostando al viso (struccato) coppie di drappi di colore simile, per valutare l’effetto che due varianti della stessa tinta hanno sul volto.
Si parte con gruppi di due colori simili, uno caldo e uno freddo.
Il risultato è evidentissimo: vicino alle varianti calde, come il rosso mattone, il mio viso si spegne. Per contrasto, accostato a un tono freddo (come il rosso lampone) il mio incarnato sembra subito più luminoso. La cosa diventa ancora più palese facendo la prova con l’oro (caldo) e l’argento (freddo).
Morale #1: nel mio guardaroba dovrebbero entrare solo tinte a base fredda (e cioè che contengono una percentuale di blu).
Passiamo quindi ad analizzare i valori di chiaro/scuro: capelli ed occhi sono indubbiamente scuri, e dunque vanno d’accordo con colori forti. Infatti a parità di tinta, sto molto meglio col viola intenso che con la sua versione soft, il lavanda.
Morale #2: fra le tinte fredde, dovrei dare la precedenza a quelle più intense (e cioè più sature) mentre è meglio per me stare alla larga dai colori pastello, dalle tonalità polverose e da quelle spente (esattamente come succede a Keira, vedere per credere)
Passiamo infine anche del contrasto: siccome ho la pelle chiara, lo stacco con occhi e capelli è ben accentuato. Rossella mi suggerisce di “ripetere” questo schema, giocando con fantasie marcate (come le righe in bianco/nero che mi piacciono tantissimo) o usando un rossetto acceso. Perché, morale #3, con qualche elemento di contrasto, il mio look risulterà più riuscito.
Tutto questo studio ha anche un (altro) piacevole effetto collaterale: siccome tutti i colori di una palette si combinano molto bene tra di loro, anche gli abbinamenti possibili in un guardaroba ben studiato risulteranno come moltiplicati.
A me sembra già di aver scoperto più che abbastanza, ma non è finita qui.
Perché dopo il pomeriggio passato assieme, Rossella mi lascia una piccola cartella-colori con le mie tinte, che servirà da guida tascabile nei prossimi giri di shopping.
E, a sera, mi manda una scheda personale dove riassume tutte le informazioni che mi ha dato, includendo la mia palette personalizzata oltre a quella con i colori da evitare.
E, dulcis in fundo, mi presenta anche alcune star di riferimento che hanno caratteristiche cromatiche simili alle mie (e che possono quindi servirmi da esempio).
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Purtroppo temo sia davvero difficile auto valutarsi. In ogni caso meraviglioso, non vedo l’ora di trovare qualcuno che lo possa fare su di me! 🙂