“Se questo è un Uomo”.
Ecco il primo e più spontaneo commento che mi è uscito guardando le sfilate maschili di questi giorni.
E non si tratta di un giudizio di merito: a me il maschio efebico è sempre piaciuto, l’estetica androgina mi ha sempre MOLTO affascinato.
Okei, ammetto che alcune trovate viste in passerella mi sono sembrate piuttosto esagerate: ma tutto sommato trovo anche gradevole l’ambiguità vista sul catwalk.
(Ammetto volentieri, invece, che mi riesce difficile immaginare degli uomini veri calati nei panni femminei della FW15-16).
La cosa curiosa, comunque, è che questo spostamento verso il femminile della moda uomo si afferma proprio nel momento in cui la moda donna si muove in direzione esattamente opposta.
Le fatalone sono passate di moda.
Il menswear e l’ambiguità invece sono cool. (Vedere Julia Roberts per Givenchy).Il tutto mentre, nel guardaroba di lei, l’ubiquità dello sportswear, il trionfo del loungewear e l’innegabile praticità di una nuova specie di utility clothing hanno decretato il trionfo della tendenza normcore.
Come dire: il gender bender è di moda.
Forse, avanti di questo passo, in un futuro non lontano ci vestiremo a prescindere dal genere.
E non sarà il caro, vecchio, unisex questa volta.
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