Mi sento sempre un po’ fuori posto a NY.
È una sensazione vaga, che mi è strisciata addosso la prima volta che ci ho messo piede e che regolarmente torna ad accogliermi ogni volta che ritorno.
Inquietudine.
Solitudine.
Sembra di stare su una nave.
Gigantesca e incagliata in qualche posto sospeso, grande abbastanza da diventare città, centro e mondo a sé.
Ma poi basta farsi strada, e arrivare al bank per sentire il vento e l’odore dell’oceano che arriva salato, assieme a qualche gabbiano spelacchiato, per ricordare dove sei e come mai.
Questo articolo ha 8 commenti
>un bacio, Elisa: lo sai che quella per me è casa
>Troppo caos…in tutti i sensi…
>ma veramente ti sei fatta Berlino, Parigi e NY nell'ultimo mese?
voglio dire… questa si che è vita!
stancante di sicuro ma FANTASTICO!!!
come si dice… l'invidia (buona), mi mangia a morsi! 🙂
>E tu come mai ci sei? X
>Credo di aver condiviso quel senso di solitudine nella folla a NY più che altrove.
>@melkor
un po' vacanza, un po' a caccia a chanel continua….
😉
>Solitudine, paura, malinconia, disordine e sporcizia, è vero. Ma anche frenesia, cultura, avanguardie, follia e sprazzi di verde nel grigio. Che ne fanno un'insostituibile icona romantica postmoderna.
>Io intendevo il motivo per cui sei veramente lì, inquieta e sola su quella enorme nave X