Avete già cominciato a spuntare la lista dei buoni propositi per il nuovo anno? Nella mia non può mai mancare una voce: googlarsi. Sì, intendo proprio scrivere il proprio nome e cognome sulla barra di ricerca di Google e vedere cosa salta fuori tra i risultati.
Una volta poteva essere definito come “egosurfing” ma adesso è da considerarsi un passaggio essenziale per il proprio personal brand: che non significa necessariamente essere un personaggio pubblico. Vale la pena iniziare l’anno nuovo facendo un check-up della propria presenza online, perché quali che siano i tuoi obiettivi per l’anno nuovo, è bene fare in modo che Google NON lavori contro di te. Ecco perché.
Googlarsi: perché è importante monitorare la nostra presenza online
Quando è stata l’ultima volta che hai cercato il tuo nome su Google? Ovviamente non stiamo parlando di “precedenti” che possono influenzare la tua fedina penale; tuttavia, quando consideriamo i rischi per la nostra presenza online, non esistono rischi bassi.
Le tue serate brave ai tempi dell’università documentate da una gallery di foto pubblicate sui social; il blog che scrivevi nei primi anni 2000; quell’imbarazzante intervista auto pubblicata su YouTube quando pensavi di diventare un influencer… per non parlare di quello che gli altri potrebbero condividere citando il nostro nome e cognome…
Al di là di quello che penseranno i nostri figli vedendo tali testimonianze – non abbiamo scampo, lo sapete vero? – le informazioni sgradevoli che circolano online potrebbero costare il lavoro dei tuoi sogni (abbiamo parlato della web reputation qui) o compromettere la tua sicurezza personale nel peggiore dei casi. Ma come fare a sapere se queste informazioni dannose sono là fuori? Un buon punto di partenza è una ricerca su Google del tuo nome e cognome. Teniamo presente che tutto ciò che vediamo di noi stessi nei risultati di ricerca googlando è anche ciò che tutti gli altri possono vedere quando cercano il nostro nome su Google, dai potenziali datori di lavoro, alla nostra nuova fiamma, fino a possibili criminali.
Web reputation: come rimuovere le informazioni personali condivise online
Come in gran parte delle circostanze l’antico adagio “prevenire è meglio che curare” è il miglior consiglio da dare a noi stessi e agli altri. La maggior parte delle informazioni personali sul nostro conto sono condivise da noi stessi, anche in modo non consapevole. Ciò significa che, un buon metodo per proteggere la nostra privacy online è proprio quello di evitare di disseminare social, forum e siti con informazioni personali che ci riguardano. Allo stesso modo possiamo pensare di fare un decluttering digitale di tutto quello che abbiamo pubblicato nel passato e che non desideriamo venga più trovato.
In nostro aiuto, da qualche mese, è arrivata anche una nuova funzionalità sviluppata dallo stesso Google per difendere le nostre informazioni personali dall’esposizione online. Sto parlando dello strumento “Rimuovi questo risultato” di Google. Questa nuova funzionalità, attualmente in versione beta, offre agli utenti la possibilità di rimuovere dati personali specifici come numeri di telefono, indirizzi e-mail e indirizzi di casa dall’apparire nei risultati di ricerca. Sebbene lo strumento “Rimuovi questo risultato” di Google rappresenti un passo avanti verso il miglioramento della privacy online, è essenziale comprenderne i limiti. La rimozione di informazioni da Google Search non le elimina da Internet o dal sito web originale in cui sono state pubblicate. Pertanto, è ancora possibile accedere alle informazioni tramite altri mezzi. Tuttavia, renderle meno accessibili tramite i motori di ricerca aggiunge maggiore protezione e riduce le possibilità che ricerche casuali scoprano dettagli sensibili.
Detto ciò, il modo migliore per difendere la nostra web reputation è evitare di pubblicare contenuti dei quali un giorno potremmo pentirci e googlarsi con regolarità in modo da essere consapevoli di ciò che circola online sul nostro conto.
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