Io i libri non riesco proprio a leggerli uno alla volta.
Capita ogni tanto che un romanzo, ma a volte anche un saggio, ti prenda a tal punto che non riesci a staccarti dalle sue pagine, e lo divori nel giro di una notte, o di qualche giorno al massimo, se è uno dei monumentali francesi del’800.
Ma in genere preferisco pensare ai libri come a dei cioccolatini, e tenermene un bell’assortimento da cui scegliere, ogni sera, a seconda dell’umore del momento.Perciò, sui comodini ai lati del mio letto, torreggiano imperterrite pile di volumi.
Now Playing
Takashi Matsuoka, La profezia della dama Shizuka
Taschen – Uwe Schield Collection, 1000 Nudes
Albert Caraco, Supplemento alla psychopatia sexualis
Nakajima Atsushi, Cronaca della luna sul monte e altri racconti
Kressmann Taylor, Destinatario Sconosciuto
Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale
Stefano Bartezzaghi, Non ne ho la più squallida idea
Lia Luzzatto e Renata Pompas, I colori del vestire
Questo articolo ha 6 commenti
>Io invece mi sforzo di leggerne uno per volta, ma finisco spesso per averne anche due o tre in lettura.
>Io leggo troppo poco, meno di quello che vorrei e dovrei. Da pochi giorni ho finito "La musica in testa" del musicista Giovanni Allevi. Bello, un autoritratto molto leggero e a tratti commovente.
>Ma non ti sembra di "tradire" un libro dividendolo con altri libri? Io di solito dopo averne letto uno lascio passare anche qualche giorno prima di prenderne in mano un altro, per non sovrapporre subito altri ricordi e continuare a godermelo ancora un po' ripensandoci 😉 X
>bulibria, si chiama. mi pare. 🙂
>e quale di questi consiglieresti?
>@linchetto
Così alla cieca direi Destinatario Sconosciuto, che è il più maneggevole di tutti… Un centinaio di pagine nemmeno che si leggono con agilità.
Per chi cerca qualcosa di più corposo, la profezia della dama shizuka è davvero uno splendido romanzo, completamente fuori dagli schemi della narrativa occidentale