Due o tre cose che volevo dire sugli Shorts

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In questi giorni, in rete, si sta consumando un’infuocata polemica sugli shorts.

Il casus belli è stato un post di IoDonna, che commentando una Chloe Moretz in pantaloncini diceva ” peccato che la ragazza non sia abbastanza magra per indossarli con disinvoltura“.

 

Iodonna polemica shorts

 

Apriti cielo: un’ondata di indignazione ha pervaso le nostre timeline.
IoDonna è stato accusato di essere retrogrado e antifemminista ( ma voi, conoscete un giornale femminile patinato che sia avant-garde e paritario? Se sì fatemelo sapere, perché io non lo conosco).
Alcune blogger (soprattutto curvy) hanno lanciato l’hashtag #iodonnaconglishorts, invitando le altre tutte a postare una propria foto in pantaloncini.

Ora, io non è che voglio scusare IoDonna: la loro giornalista  ha commesso di sicuro una leggerezza.

Però ricordiamo anche che nessun giornale femminile ti verrà mai a dire: ehi, guarda che stai bene come sei. Semplicemente perché se stai bene come sei, non hai bisogno di comprare rivistacce che ti spiegano come dimagrire, come conquistare un uomo, come vestirti per non essere out.
(Né hai bisogno di acquistare tutte le belle cose che tra le pagine sono pubblicizzate).

Non serve un sociologo per capire che l’industria della moda e della bellezza campano sull’insicurezza femminile, e la fomentano ad arte.

Ciò detto, francamente, tutta questa polemica mi sembra eccessiva.
Mi pare che oggi, in occidente, la libertà di indossare quel che si desidera – a prescindere dalla propria forma fisica – sia un diritto piuttosto acquisito (almeno, da quel che vedo in giro direi che è così).
Così come è acquisita la libertà d’opinione che ha consentito alla nostra giornalista di fare l’infelice commento.

Anche Coco Chanel, che sicuramente non può essere accusata di anti-femminismo, sosteneva che le donne dovrebbero sempre tenere le ginocchia coperte.

Non si tratta di una questione di morale, quanto di una faccenda puramente estetica.

A mio parere, gli shorts sono un capo adatto più al mare che alla città, che dona più alle teenagers che alle signore. Io, personalmente, pur essendo nel peso-forma, non li indosserei neanche a pagamento.

Non è una questione di forma fisica: personalmente, ne faccio una questione di eleganza e di gusto
.

Quando poi sul tema “shorts”  sento tirare in ballo l’emancipazione delle donne, il femminismo e tutto il resto, mi sembra un che stiamo perdendo il lume della ragione.

Amiche battagliere, mi viene da dire, lo sapete che in Italia, tante donne che non hanno problemi a indossare gli shorts hanno però problemi seri quando si tratta di percepire uno stipendio pari a quello dei loro colleghi maschi? O di conciliare famiglia e professione? O di far fronte a vessazioni e violenze di genere?

E voi state a preoccuparvi per i pantaloncini?
Fate pure, naturalmente, ma permettetemi di essere perplessa.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Adriana

    E poi ci sarà qualcosa di male a dire che ci sono abiti che stanno meglio alle magre e altri alle curvy? Personalmente quando vedo certi cosciotti con gli short, mi chiedo se tutta questa “body consciuous” non abbia azzerato lo spirito di auto-critica. (P.s. Comunque Chanel era un’antifemminista dichiarata).

    1. sarà anche stata antifemminista dichiarata (quanto le piaceva essere sempre e comunque contro!) però non possiamo negare che sia stata lei a liberare le donne da orpelli e falpalà 🙂

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