In politica, comunicazione & Business Etiquette giocano un ruolo fondamentale. Sappiamo tutti che non conta tanto ciò che un politico dice, quando il COME lo dice, come si presenta, che toni usa. Dress code, linguaggio del corpo, espressioni facciali e tono di voce sono elementi fondamentali per costruire il proprio personaggio. Alla viglia della loro sfida elettorale, vediamo come Kamala Harris e Donald Trump hanno utilizzato questi strumenti in campagna elettorale.
Dress Code: La Business Etiquette degli Abiti
Il dress code è una delle prime cose che cattura l’attenzione in ambito politico, così come nel mondo del business.
Kamala Harris ha scelto come sua divisa il completo pantalone, più grintoso e contemporaneo rispetto alla variante con gonna. E l’ha spesso scelto in sfumature frivole: l’abbiamo vista in rosa, in azzurro, in celeste e in beige, in una riuscita citazione del famoso “tan suit” indossato da Barack Obama. C’è da dire che nelle occasioni più importanti – come il dibattito televisivo contro l’avversario elettorale – Harris si è presentata con classicissimo trio completo nero – camicia bianca – orecchini di perle. La famosa camicia con il fiocco o “pussy-bow” indossata in questa occasione è stata un’astuta risposta a delle affermazioni poco eleganti di Trump a proposito di “pussy”… Harris offre un ottimo esempio di come, in politica e diplomazia, la business etiquette sia anche la capacità di inviare messaggi senza parole.
Dall’altro lato, Donald Trump non si è smentito, conservando l’immagine sopra le righe a cui ci ha abituato: chioma color granturco, sempre ribelle, colorito bronzeo ottenuto con qualunque mezzo. La sua immagine a noi Europei può sembrare caricaturale, fatta com’è di abiti scuri con spalline pesantemente imbottite (per conferire forza e struttura alla silhouette.) e la sua ormai proverbiale cravatta rossa – simbolo di potenza e sicurezza – grande quanto una tovaglia. Un power dressing pensato per trasmettere forza e autorevolezza, chiaro esempio di come il dress code – anche se spesso grossolano nei dettagli – possa servire a costruire l’immagine dell’ “uomo forte”.
Comunicazione non verbale: stili all’opposto
Il linguaggio del corpo è essenziale nella comunicazione professionale, e Harris e Trump lo usano in modi completamente diversi. Kamala Harris si distingue per una postura aperta e gesti ampi, che invitano al dialogo. Durante i dibattiti, è nota per mantenere un contatto visivo diretto con il pubblico, cercando una connessione, trasmettendo uno stile di leadership inclusivo.
Trump, al contrario, spesso mantiene una posizione rigida, con movimenti ridotti e decisi; le mani, spesso ferme sul podio, trasmettono stabilità e controllo. Iconico del tycoon il gesto di indicare con l’indice alzato, gesto universalmente considerato aggressivo (motivo per cui le nonne ci intimavano di “non indicare col dito). Al di là dei contenuti, tutto nello stile di Trump rimanda a un’autorevolezza imperiosa, esattamente l’opposto della sua avversaria.
Espressioni Facciali & connessione emotiva
Le espressioni facciali svolgono un ruolo importante sia nella politica sia nel galateo, perché sono una chiave di volta della comunicazione empatica. Harris utilizza le espressioni del viso per avvicinarsi al pubblico, lasciando spazio alle emozioni: un sorriso ironico, una risata leggera di fronte a certe affermazioni – come quelle di Trump su immaginari “immigrati che mangiano cani e gatti” – dimostra la sua capacità di reagire con eleganza, un elemento fondamentale della diplomazia.
Trump invece, pur essendo un carattere fumantino, mostra meno le emozioni e punta tutto sul costruirsi un’immagine da duro. Preferisce dunque l’aria accigliata e le espressioni austere, raramente sorride. Questa scelta rafforza il suo stile autoritario e distante, una strategia che mira a trasmettere forza e autocontrollo.
Contatto Visivo: Uno Strumento di Galateo e Leadership
Il contatto visivo è uno dei pilastri del galateo nella comunicazione pubblica. Harris ha saputo usare bene il contatto visivo per creare un senso di connessione sia con il pubblico in sala che con le telecamere. Al cospetto dell’avversario, su questo fronte è decisamente vincente. L’11 settembre, durante il dibattito tra i candidati, Kamala Harris non ha avuto di timore di lanciare occhiate eloquenti, mentre Trump sfuggiva lo sguardo: una “power move” secondo gli esperti, che dimostra sicurezza e padronanza della situazione.
Trump, come abbiamo accennato, ha invece ignorato totalmente il fair-play, arrivando a ignorare palesemente l’avversaria. Al famoso dibattito ha evitato platealmente di guardare Harris che gli parlava, riuscendo a evitare il contatto visivo diretto per 90 minuti. Questo atteggiamento è stato interpretato come irrispettoso, indifferente ma anche indice di una sicurezza imperturbabile.
Tone of voice e Scelta delle Parole
Infine, il tono di voce e la scelta delle parole sono essenziali nella business etiquette.
Nicole Holliday, professoressa di linguistica a UC Berkeley, ha analizzato il modo di parlare di Kamala Harris, spiegando come il suo stile rifletta la sua identità. Kamala Harris è californiana, afroamericana, indiana e donna. Questo mix di identità si rispecchia nel suo modo di comunicare, evidenziato dal “California vowel shift” (spostamento delle vocali tipico della California) e dall’uso di espressioni dell’inglese afroamericano, come la famosa frase “dude gotta go”.
Holliday osserva che Harris modifica il tono in base agli argomenti, usando un registro più intimo e carismatico quando parla di questioni razziali o di immigrazione, mentre adotta uno stile formale quando discute di temi economici o ambientali. La studiosa sottolinea anche l’uso di espressioni colloquiali, come “gonna” e “gotta”, per mantenere un legame con le sue radici e trasmettere autenticità.
Trump invece utilizza frasi brevi e un vocabolario semplice, simile a quello di un bambino di 9-10 anni, come sottolineato dal Boston Globe. Al contrario di molti politici, punta su concetti diretti, come il famoso slogan “Make America Great Again”. Parlando di immigrazione dal Messico, ha affermato: “Stanno portando droga. Stanno portando criminalità. Sono stupratori”.
È uno stile volutamente provocatorio, che non è esente da colpi bassi: ad esempio, ha definito Jeb Bush “low energy” (a bassa energia), un soprannome che scredita l’immagine del rivale. Con il suo tono intimidatorio, Trump trasmette una sicurezza e una determinazione spregiudicata che fa presa su molti.
In politica, come nel mondo degli affari, il successo non dipende solo dalle parole, ma da tutto il “pacchetto”.
Se vuoi conoscere altri Bon Ton tips e consigli di stile ti aspetto sul mio Canale YouYube
Se ti interessa il galateo, è uscito il mio libro “Bon Ton Pop”
Se vuoi approfondire il galateo della tavola leggi il mio libro “Bon Ton Pop a Tavola”
Se vuoi dare una spinta alla tua carriera è uscito il mio libro “Bon Ton Pop al Lavoro”
Se ti piacciono i miei contenuti, seguimi anche su Instagram @elisa_motterle
Questo articolo ha 2 commenti
Grazie!
grazie a te Rosa Linda