Hai mai sentito parlare di sprezzatura?
Forse no, ma magari la pratichi già senza saperlo.
Il termine sprezzatura compare per la prima volta ne Il Libro del Cortegiano (1528) di Baldassarre Castiglione. Il trattato, scritto con l’intento di dare un ordine alle norme che regolano il comportamento nell’alta società, fa parte di un genere letterario molto popolare nel Rinascimento, nel quale rientra anche il galateo scritto da Monsignor della Casa.
Ed è proprio Castiglione a decreatare che l’ingrediente segreto del Bon Ton, la caratteristica che non può mancare a nessun autentico gentiluomo, è proprio la sprezzatura.
Ti ho incuriosito? Andiamo a vedere di cosa si tratta!
La sprezzatura secondo Baldassare Castiglione
Castiglione, diplomatico e uomo di corte, descrive la sprezzatura come l’arte di mostrarsi naturali, disinvolti e spontanei, non importa quanti e quali siano gli artifici messi in campo . L’autore afferma infatti che bisogna “fuggir quanto più si può […] la affettazione; e […] usar in ogni cosa una certa sprezzatura, che nasconda l’arte e dimostri [ciò che si fa o dice] venir fatto senza fatica e quasi senza pensarvi”.
In altre parole, il vero aristocratico deve comportarsi con dignità spontanea e nonchalance genuina in ogni circostanza, persino la più difficile, evitando l’ostentazione e qualsiasi sforzo visibile, così che le sue abilità appaiano innate e spontanee.
L’opposto di tale virtù è l’affettazione, ovvero il mostrarsi artefatti e impegnati in modo troppo palese. Errore che Castiglione raccomanda di evitare come “uno scoglio pericolosissimo”.

Sprezzatura a confronto con nonchalance e understatement
Pur essendo un termine nato dalla cultura italiana rinascimentale, il termine sprezzatura ha punti di contatto (e alcune differenze) con idee affini di altre tradizioni.
Nonchalance francese (chic sans effort): la nonchalance in ambito francese indica un’eleganza disinvolta, quella sorta di allure per cui si è raffinati senza apparente sforzo. Un esempio contemporaneo sono le donne parigine che riescono ad apparire sempre naturali, sia che indossino un paio di jeans che un sofisticato abito da sera. Una differenza sottile è che la nonchalance francese viene associata a un certo fascino bohemien. In ogni caso, sia la nonchalance che la sprezzatura hanno in comune il rifiuto dell’eccesso di zelo nel mostrarsi eleganti.
Understatement: la cultura britannica è nota per l’understatement, ovvero la tendenza a minimizzare e a esprimersi in tono misurato anche riguardo a eventi o qualità eccezionali. Questo atteggiamento di sobrietà e autocontrollo emotivo ha un’affinità con la sprezzatura, in quanto anche qui si evita di mettere in mostra sforzi o entusiasmi esagerati. Come lo sprezzatura, il vero understatement richiede padronanza di sé: mantenere la calma e l’eleganza in situazioni dove altri si agitano.

Sprezzatura e galateo: il legame oggi
Ma come tradurre oggi questo ideale rinascimentale nelle nostre vite e nel galateo moderno?
Viviamo in un’epoca in cui tutto è esibizione, dai social media alla vita quotidiana.
La sprezzatura, invece, ci ricorda che il vero stile è quello che sembra passare inosservato – ma che poi, invece, è capace di lasciare un ricordo indelebile. È l’impegno di fare le cose bene senza darlo a vedere, senza sottolineare mai il proprio sforzo o la propria educazione.
Non si tratta di un lusso del passato, ma di un’arte da riscoprire.
Vuoi essere davvero elegante? Allora smetti di darti troppo daffare, e soprattutto smetti di darlo a vedere. Il vero bon ton non ha molto a che vedere con la piega perfetta del tovagliolo o il modo impeccabile di tenere la forchetta. Questi sono tecnicismi, importanti finché si vuole… Ma in fondo, sono dettagli.
La vera educazione sta nella capacità di accogliere un ospite con un entusiasmo sincero, nella prontezza di sdrammatizzare una gaffe senza imbarazzi, o di passare sopra a un gesto rude per non rovinare l’atmosfera.
È l’essere cortesi con chiunque, anche quando nessuno guarda. Perché la vera buona educazione è come un abito su misura: ti calza perfettamente e ti fa sentire a tuo agio.
Se ti interessa il galateo, è uscito il mio libro “Bon Ton Pop”
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