Dieci cose che ci sono (veramente) su Like

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Per chi di Mashable non si accontenta, in edicola c’è Like, il nuovo mensile (sì, di carta) dedicato al mondo dei social network.

La copertina con Katy Perry scontornata con l’accetta e strilli tipo “Trova e conserva gli amici famosi” mi ha convinto: ho investito 3.90 Euro per poter guardare da vicino questa chicca. Ecco cosa ci ho trovato.

1. L’ Editoriale (pag.3) che suona così:  “Scoprirete che Like è la guida più completa per impadronirsi di questo universo nuovo e per servirsene allo scopo di migliorare la propria vita”

2. Un articolo (pag. 12) che si chiama “Guadagnare con un clic“. Sì, proprio come i video-pubblicitari-spam che si aprono appalla quando cerchi di guardare un film in streaming.

3. Un’inchiesta (pag 21) sul “lato oscuro di Facebook“, che si incarna nel social-drinking-game Neknominate.
Peccato si siano dimenticati della sua variante italica (spiegata qui da Arianna) che prevede, invece delle sonore bevute, il karaoke con le canzoni di Nek.

4. A pagina 26, una guida illustrata (con gli screenshot) su come trovare e aggiungere gli amici su Facebook. (Ma non è l’unica: ci sono tutorial analoghi dedicati a come aggiornare a iOS7, come usare G+, come creare un evento, un album di foto e gestire le impostazioni  privacy su Fb).

5. Domande e risposte a quesiti esistenziali (pag.28).
Tipo: Perché Facebook è blu?

6. Una panoramica (pag. 30-31) sulle app “prét-a-scopér” (tipo Grindr, per dire).

7. Un articolone sul ritorno del Tamagotchi, che non ho avuto cuore di leggere (pag.57)

8. I codici degli emoticon (pag. 65).
Eh si, ma perché usare Emoji o gli stickers di Facebook quando si può comodamente copiare da Like una serie di numeri per ricreare le faccine?

9. Un glossario (pag.84) sui nuovi vocaboli usati online.
Titolo: Se ti senti un Noob non ballare il Twerk.

10. Un articolo (pag. 102) sulle chat che sembra scritto pensando a IRC del 1997.
E che elenca regole di netiquette come questa:

Regola n.3: Non abusare di essere un’altra persona questo vi si può torcere contro, e poi cosa c’è di meglio che essere noi stessi? È vero, dobbiamo essere noi stessi, ma nei limiti del possibile, quindi non dare numeri di telfono o indirizzi.

Non risultano invece pervenuti:

– Le firme agli articoli (anche il colophon parla di una misteriosa “realizzazione a cura dello Studio Editoriale Drago)

– Il sito della rivista. C’è quello dell’editore, che è questa tristezza qui.

– La raccolta pubblicitaria (su 116 pagine ce ne sono solo 7 di pubblicità, e 3 reclamizzano prodotti dello stesso editore).

 

Questo articolo ha un commento

  1. geff

    insomma 3,90 di intenso investimento….

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